Sequestro di persona, percosse, occupazione illegale di terreni e appropriazione indebita di beni privati: sono le accuse delle quali deve rispondere African Minerals Limited, multinazionale quotata a Londra, in relazione allo sfruttamento di alcune miniere di ferro in Sierra Leone.
A difendere i 142 contadini che si sono costituiti parte civile nella capitale inglese è lo studio legale Leigh Day, lo stesso che ha di recente ottenuto risarcimenti per 225 milioni di dollari a beneficio di alcune comunità del Delta del Niger vittime di disastri ambientali provocati dal colosso petrolifero Royal Dutch Shell.
In Sierra Leone, i fatti contestati risalgono al 2010 e al 2012. Uno dei testimoni, Kadiatu Koroma, 25 anni, ha raccontato che per reprimere le proteste dei contadini e difendere gli interessi di African Minerals Limited la polizia non ha esitato ad aprire il fuoco sui manifestanti e a commettere violenze anche nei confronti delle donne. Gli incidenti si sono verificati nei pressi di un giacimento alle porte della città di Bumbuna, nel nord della Sierra Leone. Secondo i documenti presentati da Leigh Day sulla base di decine di testimonianze, centinaia di famiglie sono state costrette ad abbandonare i villaggi a causa dell’ampliamento degli impianti di estrazione.