L’umanità non è semplicemente l’insieme degli esseri umani,   ma sono gli esseri umani che vivono insieme

Intervista a Riccardo Petrella

 L’1 e 2 Giugno si è svolto a Sezano (VR) il seminario I Beni Comuni tra economia predatrice e politica asservita solo a chi sta bene, organizzato da Monastero del Bene Comune e Università del Bene Comune. Più di 120 persone hanno dialogato con Alex Zanotelli, Gianni Belloni e Lorenzo Berlendis, e una quarantina hanno partecipato agli approfondimenti seminariali. Il tutto coordinato dal professor Riccardo Petrella.

Professore, si vuole presentare da solo, altrimenti non saprei da che parte incominciare con l’elenco chilomentrico di titoli che costellano la sua carriera?

Diciamo semplicemente che ho speso gran parte della mia vita di ricercatore, di educatore e di attivista politico per promuovere una cultura del Bene Comune, in Italia e nel mondo.

E si è concentrato sull’Acqua per il suo alto valore simbolico…

L’acqua è molto di più. E’ archetipo della vita non solo in ogni cultura, ma anche nel patrimonio genetico di ogni essere vivente. Acqua è Vita e, come l’acqua, bene comune è ciò che è essenziale per la vita.

Padre Zanotelli ha etichettato come homo demens la nostra cultura che privatizza i beni comuni.

Esatto. La ricerca del massimo profitto immediato è stupidamente autolesionistica oltre che immorale, perché rovescia l’ordine di priorità fra l’individuo e la sua specie. La vita sulla Terra continuerà, con o senza la specie homo.

 

Anche gli altri due relatori, parlando su versanti molto differenti come la corruzione e l’assalto contro la biodiversità, hanno evidenziato che queste condotte sono autolesionistiche, oltre che ingiuste.

Certamente. Entrambe quelle condotte, dilatando e aggravando l’impoverimento della gran parte dell’umanità, sono un attentato contro l’Umanità intera, perché Umanità non è semplicemente l’insieme degli esseri umani, ma sono gli esseri umani che vivono insieme. Il ricco, nel momento stesso in cui uccide il povero, si suicida in quanto Uomo: si separa dall’Umanità.

E’ per questo che il vostro seminario si colloca nell’iniziativa “Banning Poverty 2018 – Dichiariamo Illegale la Povertà”? Ci può dire qualcosa sul contesto?

L’obiettivo è diffondere la consapevolezza che la povertà non è una condizione naturale ma il risultato di processi sociali, culturali, economici e politici. Perciò non basta curare i sintomi o gli aspetti dolorosi della povertà, ma è necessario intervenire sulle cause strutturali dell’impoverimento. Ci proponiamo di farlo con tre campagne nel quinquennio 2013-17: Mettere fuorilegge la finanza predatrice; Dare forza ad un’economia dei beni comuni; Costruire le Comunità dei Cittadini”. Abbiamo una nutrita agenda di iniziative in Italia, Europa, America Latina, Canada, Filippine e Malesia. In questo seminario ci siamo occupati dei beni comuni materiali come l’acqua e le sementi, mentre nel secondo appuntamento, il 28 e 29 agosto, discuteremo prevalentemente dei beni comuni immateriali come la conoscenza e il lavoro.

Il prossimo appuntamento?

Già il 12 e 13 di questo mese saremo a Bolzano per celebrare la Giornata dell’Umanità. Per il programma completo chi è interessato può utilmente consultare il sito www.bannigpoverty.org . Ma il referendum italiano per l’acqua pubblica ha dimostrato che c’è una galassia di movimenti uniti sul fronte dei beni comuni. Perciò l’esortazione condivisa è di acquisire e diffondere consapevolezza, partecipare, creare consenso e praticare la sovranità popolare!