Di Christophe Fourel

Le monete locali complementari, in Francia sempre più numerose, entrano a poco a poco nell’agenda politica. Queste monete vogliono rilocalizzare l’economia e dare un senso ai rapporti commerciali. Togliendo il monopolio della moneta alle banche e agli Stati.

Le monete locali complementari (MLC) sono appena entrate timidamente ma seriamente nell’agenda politica in Francia. La pubblicazione concomitante di due relazioni consacra infatti il crescente interesse da loro suscitato oggi nei politici.

La prima di queste relazioni, intitolata Altre valute per una nuova prosperità, è il risultato di una ricerca commissionata ad inizio 2014 da Cécile Duflot, allora ministro per l’uguaglianza dei territori e l’alloggiamento, e Benoît Hamon, allora ministro delegato per l’economia sociale e solidale e del consumo.

La seconda, del Conseil economique, social et environmental (CESE, consiglio economico, sociale e ambientale) abbraccia più ampiamente il soggetto delle ‘nuove valute’ , tra cui le MLC e le valute virtuali come i bitcoin.

Riconoscimento giuridico

Questa concomitanza non è fortuita, anche se i due documenti differiscono nell’analisi. Il parere del CESE si pronuncia chiaramente per un più rigoroso inquadramento di queste iniziative, mentre il primo rapporto è molto più favorevole allo sviluppo delle MLC, tanto che questa ricerca ha contribuito alla modifica del regolamento monetario e finanziario attraverso la legge sull’economia sociale e solidale (ESS), adottata a fine luglio 2014 per permetterne il riconoscimento giuridico.

Certo, l’articolo 16 della legge ESS è succinto, ma costituisce una svolta unica in Europa, autorizzando l’emissione di MLC come titolo di pagamento poiché tali monete ricadono all’interno delle strutture facenti parte del settore ESS.

Questa consacrazione per legge è una solida base per assicurare lo sviluppo di tali monete che, in Francia, sono molto recenti. La prima di queste, l’Abeille, è nata a Villeneuve-sur-Lot cinque anni fa. Il sol-violette, valuta iconica del movimento SOL, è stata lanciata nel 2012 a Tolosa. Da allora, le iniziative si sono moltiplicate, tanto che circa trenta monete circolano oggi sul territorio. Ed altrettante sono attualmente in preparazione.

D’altronde, è stata proprio questa passione a causare l’interesse della politica. Al punto che ora sono le autorità locali a promuovere alcuni di questi progetti, mentre finora l’emissione di MLC era promossa principalmente da gruppi di cittadini indipendenti.

Movimento globale

Così, la Francia si inserisce in un movimento di innovazione monetaria presente su quasi tutte le aree geografiche del mondo, con l’eccezione (provvisoria?) dell’Europa orientale e centrale. Il modello che serve da riferimento ai progetti francesi è quello dei Chiemgauer nati in Baviera nel 2003. Appropriazione dell’emissione di valuta da parte dei cittadini, a seguito della sfiducia causata dalla crisi finanziaria e monetaria del 2008, le monete complementari perseguono più o meno questi obiettivi.

I loro promotori sottolineano tre motivi per l’emissione di queste monete. Prima di tutto, localizzare le transazioni, privilegiando l’utilizzo sul territorio dei ricavi derivati dalla produzione locale. L’intento è rafforzare un circuito complementare all’interno del circuito economico corrente. Le MLC cercano di articolare gli spazi di formazione del reddito e gli spazi di spesa di questo stesso reddito, favorendo così l’integrazione della domanda e dell’offerta a livello locale.

sol violette

Il sol-violette in piena fioritura a Tolosa

In secondo luogo, stimolare tali scambi a beneficio delle popolazioni, e a questo scopo ricusare l’accumulo, la conservazione e la concentrazione della ricchezza. Le MLC cercano di dimostrare così la loro capacità di generare sviluppo economico locale, sviluppo umano e sviluppo sociale attraverso varie forme di impegno o di auto-organizzazione collettiva.

Infine, trasformare le pratiche e le rappresentazioni dello scambio, in particolare dirigendo il consumo in modo da renderlo più responsabile, cioè più rispettoso dello sviluppo sostenibile e più etico. In questo senso, le MLC intendono far emergere nuove relazioni tra i partner degli scambi promuovendo la creazione di legami interpersonali durante e per mezzo dello scambio.

Un’altra economia si profila

Certo, è ancora presto per dire se l’impatto sociale, economico e politico delle MLC legate agli obiettivi dichiarati sarà sufficiente ad ancorare il loro sviluppo nel lungo termine. L’offerta di moneta in circolazione è ancora molto bassa (equivalente a poche decine di migliaia di euro). Ma alcuni progetti come l’eusko nei Paesi Baschi, lanciato due anni fa, dimostrano che il loro dinamismo può essere molto potente nel momento in cui l’ecosistema che sottende alla creazione della moneta è favorevole in termini di pratica della condivisione e di appartenenza ad una identità territoriale valorizzante.

La moltiplicazione delle MLC non è un fatto di moda. Queste iniziative in qualche modo hanno fatto saltare un blocco: quello che considerava l’emissione di moneta come una riserva di caccia delle banche o degli Stati. In questo, le MLC partecipano a loro modo alla battaglia dell’immaginario attualmente in corso nel periodo di crisi e disperazione in cui siamo impantanati e che, ahimè, prepara la via ad altri immaginari ben più oscuri.

Un’altra economia nel cuore del capitalismo. Questa altra economia inverte il rapporto tra produzione di ricchezza commerciale e produzione di ricchezza umana. E come giustamente sottolinea Bernard Lietaer, specialista incontestato in queste questioni: ”La moneta non deve rimanere al di fuori del campo delle preoccupazioni che rappresentano le sfide del nostro tempo: i cambiamenti climatici, il degrado ambientale, le carestie, la diminuzione delle risorse, l’esplosione demografica….” La conferenza sul clima che si terrà a Parigi alla fine dell’anno potrebbe allora risultare utile per fare in modo che questa voce sia ascoltata e questa via percorsa.

Da leggere anche:

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Quando l’euro non basta più

Fonte: Mail a Reporterre

Christophe Fourel è co-autore del rapporto   « D’autres monnaies pour une nouvelle prospérité ». 

Foto:
. Eusko : 
Bizi  ! (Isabelle Miquelestorena)
. Sol : 
Sol Violette

Traduzione dal francese di Giuseppina Vecchia per Pressenza