Ginevra/Roma, 13 novembre 2014 – Data l’assenza di un trattamento specifico per l’Ebola, l’organizzazione internazionale medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) ha annunciato oggi che in tre dei suoi centri di trattamento per l’Ebola in Africa occidentale avranno luogo dei test clinici, condotti da tre diversi partner di ricerca, che avranno l’obiettivo di trovare velocemente una terapia efficace che possa essere utilizzata per combattere la malattia che finora ha ucciso circa 5.000 persone nell’area interessata dall’epidemia.

L’Istituto Nazionale Francese della Sanità e della Ricerca Medica (INSERM) condurrà un primo trial utilizzando il farmaco antivirale favipiravir nel centro di Guéckédou, in Guinea; l’Istituto di Medicina Tropicale di Anversa (ITM) effettuerà un secondo trial utilizzando il sangue e il plasma di pazienti guariti presso il centro Ebola Donka a Conakry, Guinea; mentre l’Università di Oxford condurrà per conto dell’ISARIC (International Severe Acute Respiratory and Emerging Infection Consortium) un ulteriore trial finanziato dalla Wellcome Trust per il farmaco antivirale brincidofovir in un centro da stabilire. Anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le autorità sanitarie dei Paesi colpiti stanno prendendo parte a questo impegno congiunto.

“Si tratta di una collaborazione internazionale senza precedenti che per i pazienti rappresenta la speranza di ottenere finalmente un vero e proprio trattamento contro una malattia che oggi uccide tra il 50 e l’80% delle persone infettate”, dichiara Annick Antierens medico, coordinatore della partnership di ricerca per MSF. “MSF è uno degli attori principali nel fornire cure mediche ai pazienti affetti da Ebola in Africa occidentale e partecipa a questi test clinici accelerati per dare alle persone colpite dall’epidemia una maggiore possibilità di sopravvivenza”.

I protocolli dei trial sono nelle fasi finali di sviluppo e sono progettati con un obiettivo di sopravvivenza di 14 giorni e ampi criteri di inclusione. I protocolli garantiranno che l’impatto sulle cure dei pazienti sia minimo, che siano rispettati gli standard internazionali dell’etica medica e della ricerca e che vengano prodotti e condivisi solidi dati scientifici per il bene della comunità internazionale. Criteri e progetti principali sono stati condivisi con le autorità etiche dei rispettivi paesi con l’obiettivo di iniziare i primi test a dicembre di quest’anno. I primi risultati potrebbero essere disponibili a febbraio 2015.

I due farmaci, brincidofovir e favipiravir, sono stati individuati nell’ambito di una lista selezionata di potenziali trattamenti per l’Ebola dell’OMS dopo un attento esame dei profili di sicurezza e di efficacia, della disponibilità dei prodotti e della facilità di somministrazione ai pazienti.

“Effettuare trial clinici di farmaci sperimentali nel mezzo di una crisi umanitaria è un’esperienza nuova per tutti noi, ma siamo determinati a non deludere la popolazione dell’Africa occidentale. È stato un privilegio vedere la straordinaria disponibilità di tutti i partner coinvolti nell’uscire dal proprio lavoro ordinario per far avanzare velocemente questi trial di straordinaria importanza”, afferma Peter Horby, ricercatore capo del trial portato avanti dall’ISARIC.

“Questi tre trial rientrano nella prima fase di una ricerca volta a trovare il miglior trattamento per la cura di pazienti affetti dal virus Ebola”, dichiara Denis Malvy, che guiderà il trial dell’INSERM in Guinea. “I tre pannelli di sperimentazione saranno pertanto coordinati in modo molto reattivo, in modo che qualsiasi nuovo dato possa essere discusso rapidamente e i nostri piani di ricerca possano essere adattati di conseguenza. Rafforzare il legame tra le nostre équipe è di fondamentale importanza perché c’è la possibilità che, qualora i trial diano risultati positivi, la fase successiva potrebbe essere costituita da interventi combinati”.

Il test dei prodotti ematici consisterà nella somministrazione ai pazienti infetti di sangue o plasma contenenti anticorpi dei sopravvissuti. Questa strategia è approvata anche dall’OMS.

“Il plasma convalescente proveniente dai pazienti guariti, che contiene anticorpi contro gli agenti patogeni, è stato utilizzato in modo sicuro per altre malattie infettive”, spiega Johan van Griensven di ITM, coordinatore dello studio. “Vogliamo scoprire se funziona per l’Ebola, se è sicuro e se può essere utilizzato su ampia scala per ridurre il numero di morti di questa epidemia. Una stretta comunicazione con i sopravvissuti e con la comunità in generale sarà di vitale importanza per il successo dello studio. Ci auguriamo che i pazienti guariti che donano plasma e sangue per aiutare le persone malate possano contribuire a ridurre la paura della malattia e la stigmatizzazione”.

Quando saranno disponibili altri prodotti sperimentali o non registrati con risultati promettenti in termini di efficacia e sicurezza, verranno valutati in modo da proporre successivi studi in altri centri di trattamento Ebola di MSF nella regione.

Tutti e tre gli studi avranno come priorità il coinvolgimento della comunità e il consenso informato da parte dei pazienti o di chi ne fa le veci. Ogni paziente che acconsentirà a contribuire allo studio sarà chiaramente informato dei potenziali rischi legati alla nuova terapia. “Dobbiamo tenere presente che non vi è alcuna garanzia che queste terapie siano una cura miracolosa”, aggiunge Annick Antierens. “Ma dobbiamo fare il possibile per provare i prodotti disponibili oggi e aumentare le possibilità di trovare un trattamento efficace contro l’Ebola”.

Mentre sono in corso gli studi clinici, MSF sta esortando le industrie farmaceutiche a estendere la produzione fin da subito, per assicurarsi che non ci sia un vuoto tra il termine degli studi e l’introduzione su larga scala dei prodotti risultati sicuri ed efficaci. MSF esorta inoltre le industrie farmaceutiche affinché garantiscano che i prodotti finali siano accessibili e disponibili nelle quantità necessarie per affrontare l’epidemia nel suo epicentro, in Africa occidentale. La distribuzione dei prodotti finali dovrà essere condotta in funzione dei bisogni, a prescindere dal luogo in cui la gente vive o dalla capacità economica di un Paese.

È possibile sostenere l’azione di MSF contro l’Ebola su www.msf.it/ebola