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Il gruppo libico di militanti islamici Ansar al-Sharia ha dichiarato, sabato, la nascita di un “emirato islamico” nella città orientale di Derna e giurato fedeltà allo Stato Islamico dell’Iraq e della Siria (ISIS).

In questo video pubblicato su YouTube si può notare una parata militare a Derna con i militanti che tengono le bandiere dell’ISIS e gridando slogan a favore dello Stato Islamico.

Non è un mistero che l’Is sia diventata parte attiva nella guerra civile libica, in quanto il Califfato di al-Baghdadi ha stretto alleanze con tutte le milizie jihadiste sul campo nel Maghreb, compresa la fortissima Ansar al-Sharia. L’obiettivo non è solo quello di ricostruire i confini di quella che fu la Grande Siria, ma anche di promuovere una nuova unità araba che includa anche paesi come l’Egitto, la Libia, la Tunisia, l’Algeria.

Sabato scorso, l’esercito nazionale libico ha bombardato le posizioni del gruppo militante a Derna, ma Ansar al-Sharia è attiva anche nella città orientale di Bengasi, culla della rivolta contro l’ex dittatore Mu‘ammar Gheddafi. Bengasi è ora regolarmente teatro di combattimenti tra i militanti di Ansar al-Sharia e l’esercito libico fedele all’ex generale Khalifa Haftar.

La nomina di Derna a emirato islamico dovrebbe indurre le potenze occidentali a riflettere e a non sottovalutare le conseguenze di un consolidamento del potere dello Stato Islamico su buona parte del territorio libico. Conseguenze queste, ancora una volta, delle guerre Nato, che oltre a non aver portato nessun progresso per le popolazioni, non hanno fatto che creare vuoti di potere senza avanzare alcuna proposta per il post-dittatura. La Libia, infatti, è scivolata nel caos dopo la caduta di Gheddafi, tre anni fa, quando le autorità provvisorie si sono dovute confrontare con le potenti milizie che hanno combattuto per cacciarlo.

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