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“El Quimbo, la diga che i colombiani non vogliono” è la nuova pubblicazione che Re:Common lancia oggi, in concomitanza con l’assemblea degli azionisti dell’Enel. Il contestato impianto idroelettrico, infatti, è in fase di realizzazione nella regione dell’Huila per mano di Endesa-Enel. Per scaricare il rapporto:

Nonostante la popolazione locale denunci gravi violazioni dei diritti fondamentali e la Corte Costituzionale di Bogotà abbia riconosciuto gli impatti devastanti dell’opera, i lavori per la costruzione della mega diga sul fiume Magdalena appaiono inarrestabili.

Ma le associazioni locali non ci stanno e chiedono la sospensione immediata della costruzione e l’istituzione di una riserva agricola contadina. Sono infatti circa 13 mila le persone che perderanno casa, lavoro e sicurezza alimentare a causa del progetto situato in una delle regioni più fertili del paese. Il bacino della diga prevede l’inondazione di 8.300 ettari di terra produttiva che governo e impresa non sanno come rimpiazzare. I grandi possidenti terrieri della zona hanno già negoziato e venduto la terra ottenendo condizioni vantaggiose. Ai lavoratori invece viene offerta una compensazione di 10 mila euro a famiglia, nonostante la legge 1277 del 1993 preveda che le comunità colpite dai mega progetti debbano essere indennizzate con la terra. Per il momento Endesa-Enel non appare intenzionata a porre rimedio a una situazione a dir poco complessa.

“Enel avrebbe dovuto realizzare un nuovo censimento della popolazione impattata, come previsto dalla Corte Costituzionale, con un conseguente aumento del numero delle persone da risarcire” ha dichiarato Tancredi Tarantino di Re:Common, autore del rapporto. “Così non è stato, e per di più in questi giorni sono in corso nuovi spostamenti forzati della popolazione locale. In Paese tra i più violenti dell’America Latina, con il maggior numero di sfollati al mondo, El Quimbo non fa che peggiorare le condizioni di vita della popolazione locale e inasprire il conflitto sociale” ha aggiunto Tarantino.

In serata Re:Common, A Sud e Teatro Valle Occupato in collaborazione con la Rete Stop Enel, promuovono un evento dal titolo “#Guardiamo avanti? L’altra faccia di Enel” una serata di testimonianze video sulle conseguenze negative delle attività dell’Enel in Italia e in altre località del Pianeta.

I contributi filmati saranno proiettati al teatro Valle e andranno in diretta streaming su www.teatrovalleoccupato.it/streaming

Per scaricare il rapporto: http://www.recommon.org/?wpdmact=process&did=MjMuaG90bGluaw

Per seguire il live tweeting dell’assemblea degli azionisti dell’Enel: #ENELAGM @lucamanes