Tav, De Zordo e Alberici “Nardella ripensi il progetto, ormai è chiaro a tutti come sia fallito e con esso la politica dei trasporti del Pd”
Invitato al convegno NoTunnel perché lo diserta?
 
Il presto nominato sindaco di Firenze Dario Nardella, preso nel suo nuovo ruolo di reggente in piena campagna elettorale, si allinea con i peggiori politicanti locali e sposa in pieno la realizzazione del tunnel Tav sotto Firenze nonostante la presenza della camorra nello smaltimento dei rifiuti prodotti. Ma non aveva detto solo due giorni fa, lanciando strali a chi fa l’elemosina perché povero, che la legalità deve valere per tutti allo stesso modo?
 
Strane posizioni, quelle del nominato futuro sindaco. Contraddittorie per lo meno. Perché è facile fare il forte con i deboli e il debole con i (poteri) forti; ma anche perché il suo collega di giunta Bonaccorsi solo due mesi fa ha risposto in Consiglio, a me e a Tommaso Grassi, confermando che i lavori nell’area dei Macelli erano ripartiti e che al Campo di Marte appunto, c’era l’inchiesta della magistratura, ma che, soprattutto, ARPAT aveva inviato all’Osservatorio Ambientale pesanti rilievi, invitando ad intervenire in merito e indicando come pericoloso il dislivello creatosi tra monte e valle sottolineando che il rischio idraulico non era mitigato adeguatamente.
 
Un cantiere “lavorato male” quindi, dove nessun rilievo può essere addossato alla magistratura che intende vedere chiaro su cantieri che a quanto pare con la legalità tanto cara a Nardella poco hanno a che fare.
 
A gennaio abbiamo depositato degli ordini del giorno per chiedere alla giunta che fossero realizzati tutti gli interventi richiesti da ARPAT per il rischio idraulico e per ristabilire la continuità della falda a seguito e per effetto degli accertamenti condotti dall’ARPAT e segnalati all’Osservatorio Ambientale, e parallelamente abbiamo continuato a chiedere che RFI e ITALFERR rescindessero il contratto con Nodavia soprattutto alla luce delle conversazioni telefoniche riportate dai giornali che gettano una preoccupante luce sui materiali e i lavori che si stanno realizzando a Firenze. 
 
La Tav a Firenze, così come la politica del Pd l’ha voluta, è inutile, costosa, pericolosa e dannosa. Per questo ribadiamo che il Comune dovrebbe ripensare il progetto in sotterranea, chiedendo di valutare le alternative che esistono, che sono state studiate e che il Comune ha sistematicamente rinunciato a prendere in considerazione. 
 
Il 22 marzo Nardella ha l’occasione per imparare tante cose. Dalle ore 9.30 alle ore 13.00, presso la sala delle ex Leopoldine (piazza Tasso 7) si terrà un convegno dedicato al tema del “Passante AV di Firenze”, ovvero il progetto di sottoattraversamento della città da parte di una linea ferroviaria dedicata ai treni “alta velocità”. Promotori dell’incontro sono la Rete dei Comitati in Difesa del Territorio, Italia Nostra, l’Università di Firenze – DIDA – Dottorato di Ricerca (C. Progettazione Urbanistica) – LAPEI, il Comitato No Tunnel TAV Firenze. Si affacci, chissà che non comprenda meglio la complessità di un progetto così dannoso per la città