Lettera aperta ufficiale per chiedere un incontro in cui mostrare tutti i dati e le analisi che sostengono la richiesta di una cancellazione della partecipazione italiana al programma dei caccia Joint Strike Fighter.

 

Una lettera ufficiale al presidente del Consiglio Renzi e al Ministro della Difesa Pinotti, per chiedere un incontro. È stata inviata oggi dalle organizzazioni promotrici della campagna “Taglia le ali alle armi” contro i cacciabombardieri F-35. Nella missiva si legge: “Considerate la rinnovata attenzione di questi giorni sulla questione e soprattutto le vostre dichiarazioni a Parlamento e stampa, avanziamo con questa nostra lettera la richiesta di un incontro in cui illustrare le nostre posizioni e considerazioni per una cancellazione del programma F-35”.

Una proposta che viene ufficializzata sulla base del fatto che “in questi anni la nostra Campagna ha diffuso dati, analisi, riflessioni per sostanziare la nostra richiesta di uscita dal progetto anche fornendo alla politica e all’opinione pubblica quegli elementi di dettaglio che non sempre le strutture operative della Difesa hanno reso esplicite adeguatamente e con trasparenza”.

Nella lettera viene ricordato come problematiche tecniche, di costo e di ritardi relativi al JSF “hanno spinto persino l’Amministrazione USA del Presidente Obama a prevedere un taglio nel numero di cacciabombardieri per il budget Federale del prossimo anno fiscale”.

L’incontro, che la campagna auspica avvenga in tempi brevi, potrebbe essere davvero l’occasione per il Governo di acquisire tutte quelle considerazioni e informazioni che sostanziano concretamente la posizione per un deciso NO al programma F-35. La richiesta avanzata dalla Campagna è quella di una sospensione immediata di qualsiasi nuovo acquisto legato al programma (non solo aerei ma pezzi di lunga produzione e supporti logistici) per arrivare ad un percorso formale di cancellazione della partecipazione italiana.

Ricordando i punti di partenza del 2009 (nessun ascolto e conferma in toto del progetto) la Campagna “Taglia le ali alle armi” considera certamente positivi i passi fatti in questi ultimi mesi ed anni, ma non si fermerà sino a quando non verrà decisa l’uscita completa dal programma. Ricorda poi che quello del cacciabombardiere F-35 è solo l’esempio più esplicito e lampante delle problematiche e sbagliate scelte in merito alle spese militari nel nostro Paese. Le nostre Reti ed Associazioni ritengono che la vera difesa dei cittadini delle cittadine italiani si realizzi con più sanità, più istruzione, più lavoro e non certo con più armi.

Elementi a sostegno di questa posizione verranno tratti dai numeri inseriti nell’ultimo rapporto della Campagna recentemente presentato a Roma:  “Caccia F-35 la verità oltre l’opacità” in cui sono riassunti i ritardi, i problemi tecnici e i costi finora sostenuti dall’Italia su un programma di acquisto militare che ha molteplici risvolti. Non siamo di fronte “solo” una questione che riguarda i pacifisti: sono in gioco il modello di Difesa del nostro Paese e le sue politiche di spesa militare, ma più in generale l’impostazione strategica che guida le scelte economico-finanziarie del Governo e l’impiego delle risorse pubbliche in una fase di crisi economica e sociale drammatica  che sta colpendo gran parte dei cittadini italiani.