La Crimea si è svegliata con un imprecisato numero di soldati russi che l’hanno invasa. Non si segnalano scontri significativi con l’esercito ucraino che, di solito, si arrende agli invasori senza combattere. Il parmlamento ucraino ha approvato una mozione che chiede alla Russia l’immediato ritiro delle truppe. Le notizie di ulteriori afflussi di truppe si stanno susseguendo nel corso della giornata di oggi. Il Presidente Putin ha dichiatato che non può restare inerme quando gli interessi della Russia sono in pericolo nella regione; di fatto militanti filorussi anno commesso numerose azioni terroriste nei giorni scorsi.

“Quello che sta facendo la Russia ora in Ucraina viola i principi della Carta delle Nazioni Unite. Minaccia la pace e la sicurezza in Europa. La Russia deve fermare le sue attività militari e queste minacce”. E’ quanto ha detto il segretario generale delle Nato, Anders Fogh Rasmussen, prima della riunione id emergenza convocata a Bruuxelles. La dichiarazione del capo della NATO è una buona sintesi delle posizioni di tutti i governi occidentali in quello che sembra l’ultimo passo del braccio di ferro in corso tra Unione Europea da una pate e Federazione Russa dall’altra; con gli Stati Uniti esplicitamente schierati con l’Europa in un clima generale che ricorda la Guerra Fredda.

La Crimea è una Repubblica Autonoma all’interno della Repubblica Ucraina e gode di un notevole autonomia da Kiev; è abitata da una maggioranza di  pololazione di etnia russa (60%), 25% di ucraini e un 12% di Tatari (o Tartari di Crimea), popolazione persguitata e deportata in modo terribile all’epoca di Stalin.