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Sulla base degli accordi raggiunti ieri, tra il governo di Damasco, i ribelli armati e l’Onu, questa mattina autobus scortati da autoambulanze della Mezzaluna Rossa sono potuto entrare nei quartieri della città vecchia allo scopo di evacuare i civili sotto assedio da oltre 600 giorni.

La terza città del paese, considerata l’epicentro delle rivolte contro il governo di Bashar al Assad, ha pagato un prezzo altissimo la sua opposizione al regime e risulta tra i centri più martoriati del conflitto in corso da quasi tre anni. Fonti diplomatiche riferiscono che l’accordo, annunciato ieri, preveda quattro giorni di cessate-il-fuoco per consentire ai civili e ai feriti di lasciare la città e distribuire a partire da domani, aiuti, cibo e medicinali.

Ad essere evacuati, a bordo di mezzi speciali, per ora solo donne e bambini, anziani e feriti come ha precisato il governatore di Homs. Il cibo e i primi aiuti arriveranno invece soltanto domani. Soddisfazione è stata espressa dall’Onu che però non ha esitato a rimarcare la dura condanna dei raid aerei con barili bomba effettuati dall’esercito su Aleppo e costati la vita a centinaia di persone