Guerra in Cecenia. Foto: Musa Sadullajew. Guerra in Cecenia. Foto: Musa Sadullajew.

Lo scorso 23 febbraio cadeva il 70esimo anniversario dell’avvio dell’Operazione Lentil, la deportazione in massa di Ceceni, Ingusci e Balcari ordinata da Stalin nel 1944. Accusati in toto di collaborazionismo con i nazisti durante l’occupazione tedesca del Caucaso, Stalin fece deportare in Asia centrale circa mezzo milione di persone, tra cui praticamente l’intera popolazione cecena. Poco meno della metà dei deportati erano bambini. Non ci sono cifre esatte sul numero dei morti ma secondo diverse stime durante e immediatamente dopo la deportazione morirono uccisi, di freddo e di fame tra il 30% e il 50% dei deportati.

Durante una conferenza tenuta il 18 febbraio 2014 in Cecenia, Ruslan Kutaev, noto attivista per i diritti umani e presidente dell’Associazione dei Popoli del Caucaso settentrionale, ha voluto ricordare la deportazione avvenuta 70 anni fa. Al contempo la dittatura cecena di Ramzan Kadyrov cerca da tempo di minimizzare la portata dell’operazione Lentil tant’è che ha fatto abbattere un monumento che a Grozny ricordava le vittime della deportazione di massa.

Due giorni dopo il suo intervento Ruslan Kutaev è stato invitato telefonicamente dalle autorità cecene a presentarsi per un colloquio. Kutaev, che in quel momento si trovava a Pjatigorsk in Russia, ha fatto immediatamente ritorno in Cecenia dove per prima cosa si è recato a casa di alcuni parenti. Verso le 16 del 20 febbraio le forze dell’ordine cecene hanno fatto irruzione in casa dei parenti di Kutajev e hanno arrestato l’attivista per i diritti umani. La famiglia è stata poi informata che Kutaev è detenuto nel carcere del ministero degli interni a Urus-Martan. Il 21 febbraio il servizio stampa del Ministero degli interni informa che Kutaev è stato trovato con addosso 3 grammi di eroina e che l’attivista per i diritti umani sarà processato per detenzione di stupefacenti.

La pratica di nascondere droghe presso persone ritenute scomode dal regime per poterle poi condannare a lunghi periodi di detenzione e metterle così a tacere è largamente diffusa in Cecenia come anche in altre parti della federazione Russa. L’Associazione per i Popoli MInacciati (APM) chiede alle autorità russe e cecene che Ruslan Kutaev che collabora anche con la direttrice della sezione moscovita del Gruppo di Helsinki Ludmila Alekseeva e con il presidente del Comitato contro la Tortura Igor Kaljapin, sia immediatamente liberato.