A Milano, “Usciamo” dal silenzio si è fatta promotore di una mobilitazione alle 14.30 davanti al consolato spagnolo in via Fatebenefratelli a cui hanno aderito tra gli altri la Libera Università delle donne, il Tavolo dei Consultori della Commissione Pari Opportunita del Comune di Milano, la Consulta Milanese per la laicità delle Istituzioni, Soggettività lesbica, Donne nella crisi, donne Cgil Milano e Lombardia, Assessorato delle Pari Opportunità con queste parole: ” Libere di decidere del nostro corpo e della nostra vita, accanto e insieme ai nostri compagni o alle nostre compagne, rifiutiamo di essere sottoposte a trattamenti umilianti che pretendono di decidere al nostro posto se essere madre. Contro chi si appella alla libertà di coscienza per imporre a tutti i propri principi, esigiamo che chi ci governa favorisca l’autonomia morale di ciascuno e garantisca la pluralità e diversità di interessi”.

Altre manifestazioni sono previste a:

ROMA: piazza di Spagna, ore 15.00, sotto all’Ambasciata spagnola

FIRENZE: via de’ Servi 13, alle 15.30, sotto al Consolato spagnolo, vestite di nero con sciarpe colorate rosse o viola

PISTOIA: arriveranno a Firenze con il “vagon de la libertad” per unirsi alla manifestazione al consolato

SIENA: manifestazione, luogo e ora da confermare

REGGIO CALABRIA: c.so Garibaldi, di fronte al teatro Cilea, alle ore 16:30

COSENZA: assemblea pubblica per parlare della legge spagnola e libertà di scelta delle donne

VERCELLI: via Cavour, primo febbraio ore 16:00 – 17:00, organizza il Comitato Donne per le Donne di Vercelli

BOLOGNA: piazza del Nettuno, ore 15:00

CATANIA: sotto la Prefettura, ore 11:00

CAGLIARI: p.za Costituzione (sotto al bastione), ore 16.00. Con sciarpe viola e cartello YO DECIDO

FRANCIA: in tutte le città dalle 14.00 in poi

PARIGI:  Place Joffre (École Militaire) jusqu’à l’Ambassade d’Espagne, ore 14:00

LONDRA: in treno da Charing Cross a Waterloo Est e incontro ore 13:00 ad Hungford Bridge

DUBLINO: ore 14.00 Ambasciata spagnola

REPUBBLICA DOMENICANA: le donne salgono sul “treno della libertà” in appoggio alle femministe spagnole