Nel Senegal segnato da una profonda crisi economica e politica, l’esecutivo di Macky Sall appare sempre più inadeguato perfino ad affrontare la normale amministrazione statale. L’ultimo ad abbandonare la nave è Youssou Ndour, attuale ministro del Turismo

 La recente eliminazione dei “Leoni” dai mondiali di Calcio Brasile 2014, al termine di un serrato match contro la Costa d’Avorio a Casablanca, è solo l’ultima della lunga lista di delusioni e attese infrante che i senegalesi continuano ad affrontare con una riserva di pazienza sempre più ridotta. Nelle ultime due settimane lo scenario politico è dominato dall’inesorabile sbriciolamento della coalizione Benno Bokk Yakaar del presidente della repubblica Macky Sall. Gli ultimi ad abbandonare la nave in ordine cronologico sono i responsabili del movimento Fekke Maci Boolé di Youssou Ndour, l’attuale ministro del Turismo, che pur dichiarando fedeltà a Macky Sall, cerca di smarcarsi in vista delle prossime elezioni amministrative previste nel 2014. Il re dell’Mbalax sembra molto più interessato a diventare sindaco di Dakar piuttosto che continuare a sostenere un governo sempre più intrappolato al suo interno da incessanti lotte intestine. La Borsa Famigliare, un progetto che prevede la distribuzione di un aiuto economico di 25.000 Franchi cfa (poco più di 38 euro) ogni tre mesi alle famiglie più povere in cambio dell’impegno ad iscrivere almeno un figlio alla scuola pubblica non è ancora partito ma non sembra riscuotere grandi entusiasmi. A chi dice «meglio 25.000 Fcfa ogni tre mesi che niente», in tanti rispondono scuotendo la testa amareggiati e preoccupati per il timore attorno a come e a chi verrà distribuita la borsa, se per una volta si riuscirà a fare un progetto equo senza favoritismi, inganni o truffe. Nessun segnale di ripresa economica. Non è ancora il tracollo ma le casse dello stato sono del tutto inadeguate ad affrontare le necessità primarie. Il ministero dell’istruzione ha predisposto un piano di emergenza per interventi strutturali in diversi licei sparsi tra la capitale, Saint Louis, Louga e Matam dirottando gli 800 milioni di Fcfa (oltre 1,2 milioni di euro) stanziati per ristrutturare l’ospedale di Diurbel e altri centri sanitari. L’esempio più sconcertante di inadeguatezza nell’affrontare non solo la normale amministrazione statale, ma le emergenze straordinarie, si è registrata a settembre, quando un tubo dell’acquedotto principale è esploso lasciando oltre due milioni di abitanti di Dakar senza acqua per oltre 20 giorni. La Societé Industrielle Agro-Alimentarie, la maggiore distributrice di acqua naturale del paese, ha colto subito l’occasione per aumentare del 10% il costo dei suoi prodotti mentre crescevano il numero degli ammalati nei quartieri più poveri per l’alta temperatura e il peggioramento delle condizioni igieniche sanitarie già precarie. Sono stati necessari due interventi e oltre 40 giorni di attesa per ripristinare il funzionamento della condotta…. occorrerà molto più tempo e impegno a Macky Sall per riacquistare la credibilità del suo popolo. Sul fronte giudiziario, Alioune Ndao, il procuratore della Corte Superiore contro l’Arricchimento Illecito, il tribunale speciale fortemente voluto e reso operativo nei primi mesi del “nuovo corso” presidenziale di Macky Sall, continua nell’inchiesta che ha incarcerato, tra gli altri, Karim Wade, il figlio dell’ex presidente della repubblica Wade, cercando di ricostruire tutta la complessa rete di imprese e apparati statali collusi e corrotti. L’impresa è più lunga del previsto e più il tempo passa più scema l’interesse e l’attenzione, dirottata dai mass media su episodi giudiziari più “intriganti”, immediati che toccano altri aspetti più sensibili. E il caso dell’arresto di 5 donne avvenuto la scorsa settimana in un bar nel quartiere di Yoff, accusate di atti osceni e contro natura, sorprese a festeggiare come « lesbiche in pubblico», come riporta il verbale dei poliziotti accorsi attraverso una segnalazione di altri avventori. Il tentativo di depenalizzare il reato di omosessualità affondato nei mesi scorsi dallo stesso Macky Sall, preoccupato dalla reazione durissima di tutte le confrerie religiose mussulmane, e dall’indignazione popolare, ha rafforzato il panico diffuso, del tutto infondato nella realtà, che lobby internazionali omosessuali (presentate alla stregua di organizzazioni criminali di pedofili) operino all’interno del paese per distruggere la «sana famiglia senegalese» e la morale etica e religiosa del suo popolo. Per avere un quadro ancora più disarmante di quanto scritto finora è sufficiente andare in Casamance. Lì niente sembra cambiare in meglio. Mentre si riparano due strade nel centro di Ziguinchor, si spalancano voragini nelle route che collegano i villaggi della regione, per la maggior parte ancora privi di elettricità e acqua corrente, con strutture scolastiche e sanitarie tenute in piedi grazie all’intervento della cooperazione internazionale, sempre più discontinuo e precario, per le difficoltà economiche occidentali che attraversa il terzo settore. «Ci hanno ancora dimenticato», dichiara A.F. un responsabile medico sanitario dell’ospedale regionale di Ziguinchor…. «e se qualcosa non cambia in fretta temo che ricominceranno a ricordarsi di noi per la ripresa della violenza nella regione» sconvolta da oltre 30 anni di guerra civile strisciante.

pubblicato su il Manifesto 30/11/2013