Riceviamo e molto volentieri pubblichiamo quest’articolo di Francesco Gesualdi del Centro Nuovo Modello di Sviluppo

 Il debito pubblico si fa sempre più minaccioso. In suo nome ci impongono tasse sempre più alte, ci privano di servizi essenziali, mettono a repentaglio i nostri posti di lavoro. In una parola ci impoveriscono a vantaggio dei signori della finanza.

Ma davvero non abbiamo altra scelta se non pagare impoverendoci? L’unico modo per stabilirlo è smettere di considerare il debito pubblico un tema da tecnici. Smettere di assegnare deleghe in bianco a politici che vediamo solo in televisione o a professori che spuntano fuori dal niente. Dobbiamo riappropriarci del tema per rimettere tutto in discussione. Dalla legittimità del debito all’obbligo di pagare. Dal come stare in Europa a come recuperare sovranità monetaria. Discutendo potremmo giungere a conclusioni di tutt’altro genere, anche se considerate eresie. Come quella di disarmare i mercati o di congelare gli interessi. Idee eretiche che però possono rompere le nostre catene, ridandoci fiducia e speranza.

Ma chi promuoverà la consapevolezza e la partecipazione? Non certo i partiti, le televisioni o i giornali. A loro i cittadini servono acefali. La nostra unica speranza risiede in noi stessi, nella nostra capacità di auto-organizzarci. Per questo il Centro Nuovo Modello di sviluppo ha lanciato la campagna “Debito pubblico decido anch’io” con lo scopo di favorire l’attività dei gruppi locali decisi a promuovere sul proprio territorio l’informazione e l’attenzione sul debito pubblico attraverso le iniziative più varie: dalle rappresentazioni teatrali ai giochi di strada, dai momenti informativi ai dibattiti in consiglio comunale, dal controllo popolare sui bilanci comunali, alle verifiche sulle gare d’appalto.

Il primo obiettivo della campagna è la nascita dei gruppi locali. Spesso stentano a decollare anche solo per mancanza di conoscenza fra i militanti dello stesso territorio. Per questo, il Centro invita chiunque condivida la campagna a segnalare la propria disponibilità  tramite il formulario approntato nella pagina della campagna “Debito pubblico decido anch’io” pubblicata nel sito www.cnms.it

I dati raccolti serviranno a facilitare la formazione dei nodi locali, a partire dai quali potranno essere organizzati corsi e scambi di esperienze a livello regionale e nazionale.

Cambiare è possibile, basta volerlo. Ma dobbiamo fare tutti la nostra parte.

 

Francesco Gesualdi