Quest’anno sono migliaia gli attivisti che, riuniti sotto la sigla Blockupy hanno dato il via all’assalto dei simboli della finanza. In mattinata è stato bloccato l’ingresso dell’Eurotower, ovvero la sede della BCE (Banca Centrale Europea) a Willy-Brandt Platz. La risposta della polizia, che si era protetta con barriere e grate (come sono soliti fare nei Paesi del nord europa), è stata con l’utilizzo di elevati sistemi di sicurezza, cannoni ad acqua, spray e via dicendo.

Fino ad ora la protesta è stata perlopiù pacifica, qualche momento di tensione si è respirato solo quando qualche manifestante avrebbe lanciato qualche oggetto (secondo quanto riporta la polizia) e qualche altr* giovane ha provato a forzare i vari sistemi di sicurezza che erano stati piazzati per proteggere l’entrata nella Banca europea. Ancora non siamo ai livelli dello scorso anno quando centinaia di persone vennero arrestate (tra cui molti italiani), l’unico “episodio di colore” è stato un pullman bloccato da Berlino, perquisito varie volte e poi lasciato passare.

Pochi minuti fa i manifestanti hanno preso d’assalto il terminal 1 dell’aeroporto  di Rhein-Main della città contro rimpatri forzati al grido di “No borders No nation”. L’azione era già stata annunciata dagli stessi attivisti che rivendicano nello stesso appello come l’aeroporto è quello principale quando a  ”deportazioni e il cuore pulsante del network europeo delle deportazioni. Da qui rifugiati e migranti vengono trasportati direttamente verso povertà, discriminazione, persecuzioni politiche e guerra”.  E gli attivisti spiegano anche come: “queste misure obbligatorie sono organizzate dalla Polizia federale Tedesca (ex Polizia di Frontiera della Germania, che si vanta delle proprie “competenze interculturali”. L’agenzia europea di frontiera Frontex coordina le operazione a livello transnazionale. Negli ultimi anni Frontex si è fatta conoscere per il suo comportamento omicida verso i rifugiati: centinaia di loro hanno perso la vita nel Mar mediterraneo e in altri confini esterni all’Europa, mentre tentavano di trovare protezione e una vita migliore in Europa”.

All’interno del grosso serpentone di manifestanti, che si ispirano in parte a tutto il movimento Occupy ma che vuole esser molto più dinamico, ci sono le realtà tedesche della sinistra radicale e degli autonomi (che sono soliti uscire in massa il primo maggio a Berlino), sindacati, associazioni e anche molti sostenitori della Die Linke, il partito (un po’ in crisi) della sinistra.

Qui l’appello che è stato lanciato del “Ritorno a Francoforte” tradotto in italiano.

Per seguire le varie dirette su twitter basta controllare l’ashtag #blockupy mentre se volete leggere la voce ufficiale degli organizzatori va seguito il contatto @Blockupy

Essendoci anche molti attivisti italiani si possono trovare varie dirette in rete: DinamoPress, ilCorsaro, GlobalProject tra le altre, noi vi proponiamo quella di Milano In Movimento, nostro mediapatner:

Ore 15:11: La polizia blocca gli accessi alla stazione dell’aereoporto impedendo il ritorno verso Francoforte.

Ore 14.44: Manifestanti circondati, situazione tranquilla, sembra che 200 manifestanti potranno entrare in aereoporto a manifestare

Ore 14:06: La polizia avanza e spinge indietro il corteo. Ora fase di stallo.

Ore 13.50: Partito il corteo e fermato praticamente subito dalle forze dell’ordine

Ore 13:33: Continuano gli interventi fuori dall’aereoporto di Francoforte in attesa di muoversi per sfidare il divieto del tribunale di manifestare.

ore 13:03: Iniziano a concentrarsi militanti di tutto il continente fuori dall’aeroporto per il corteo. Forte sorveglianza di polizia. Tutti i presenti fotografati dagli agenti presenti.

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