Presentato lo studio “Criminalizzazione dell’immigrazione irregolare: legislazione e prassi in Italia” realizzato dalla Scuola Sant’Anna di Pisa.

I Cie violano i diritti costituzionali e costano all’Italia 55 milioni di euro all’anno. Lo rivela un rapporto della Scuola Sant’Anna di Pisa, anticipato da Redattore Sociale, secondo il quale “il sistema dei Centri di identificazione ed espulsione viola l’articolo 13 della Costituzione, quello della libertà personale, perché la detenzione, simile a quella del carcere, non è regolata da legge”.

Lo studio, Criminalizzazione dell’immigrazione irregolare: legislazione e prassi in Italia, è stato condotto da Alberto Di Martino, docente di diritto penale dell’Istituto Diritto, politico e sviluppo della Scuola pisana, e prende in esame il pacchetto sicurezza e il diritto penale sull’immigrazione. 55 milioni di euro non è un dato fornito da fonti ufficiali, ma il calcolo fatto dai curatori del rapporto mettendo insieme una serie di cifre che racchiudono i costi di gestione, quelli per l’attività legale e quelli di costruzione e ristrutturazione delle strutture. Oltre 80 mila euro è la spesa per costruire un solo posto letto in più, circa 20 milioni di euro l’anno costa la gestione complessiva di tutti i Cie italiani, 350 euro il gratuito patrocinio a spese dello Stato per una sola persona, 10 euro servono per l’emissione di ogni provvedimento di convalida del trattenimento da parte del giudice di pace, e 20 euro è il costo del giudice per ogni udienza. Il trattenimento nel Cie funziona con il sistema delle proroghe, quindi un trattenuto che rimane nel Cie per 180 giorni avrà bisogno di 4 udienze.

Il rapporto, per quanto riguarda la parte relativa ai Cie, arriva alla conclusione della loro incostituzionalità proprio perché la detenzione nei centri non è regolata da legge “ma da provvedimenti amministrativi e a volte da prassi di mero fatto” e la conseguenza di questa omissione “non è solo formale ma ha favorito la diffusione di pratiche disomogenee sul territorio e sostanziali disparità di condizioni di trattenimento tra i vari Cie”.

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