Questa mattina sono andata a portare la mia solidarietà ai ragazzi e alle ragazze del centro sociale ZAM sgomberato.

E’ davvero incredibile come i proprietari di stabili lasciati in abbandono da anni ed anni scoprano il valore della loro “proprietà” quando tali spazi vengono fatti rivivere da cittadini e cittadine che ne fanno luoghi di aggregazione e di vita in una città che ai propri giovani riserva spesso disoccupazione e precariato.

A Roma, il 13 aprile, al Teatro Valle occupato, nell’assemblea che ha dato inizio alla Costituente dei Beni Comuni, Stefano Rodotà ha ricordato l’articolo 42 della Costituzione che parla di proprietà privata legittima solo se accessibile a tutti e rispettosa della sua funzione sociale e Maria Rosaria Marella, docente di diritto privato, ha individuato nelle pratiche di occupazione “gli avamposti di una nuova cittadinanza”.

Auspico che anche a Milano, in una relazione fattiva tra istituzioni e cittadini/e, si inizi a pensare la città come bene comune, come spazio che deve tornare ad essere vissuto e fruito come bene collettivo.