“Publiacqua deve capire che quando pressa i sindaci con la minaccia di azzerare gli investimenti compie un’azione fuori da ogni logica, oltreché ricattatoria. Questo perché solo il 27% degli utili del bilancio 2011 sono stati destinati ad investimenti, il resto se lo sono presi i soci come profitto. Proprio quello che il risultato del Referendum ha detto che non è più possibile fare. Considerato lo stato in cui versa la rete idrica e fognaria dei 49 Comuni serviti dalla Spa ci sembra che destinare ben 11,5 milioni di euro (il 73% degli utili) ai soci proprietari sia una scelta sbagliata che penalizza il territorio e gli utenti stessi che con le loro bollette ricaricate da tariffe illegittime hanno prodotto tali utili, come ha stabilito per l’appunto il Referendum, la Consulta e anche il Tar della Toscana”. Così ha commentato l’esito dell’assemblea dell’Autorità idrica Toscana che ha visto rimandare la decisione tariffaria proprio per l’ex Ato 3 gestito da Publiacqua.

De Zordo ha inoltre aggiunto sulle pessime modalità con cui si è tenuta l’assemblea: “Quando parla di acqua il movimento referendario è uso citare la frase ‘Si scrive acqua si legge democrazia’. Mai come oggi questo assunto è stato tradito dagli amministratori pubblici di questa regione che riunitisi nell’assemblea dell’Autorità Idrica Toscana per aumentare le tariffe non hanno permesso ai cittadini di assistere all’incontro, cancellando arbitrariamente un diritto, quale è la trasparenza dei lavori dell’assemblea, definito dallo statuto della stesso AIT. L’articolo 5 comma 7 dello Statuto recita infatti: “Le sedute dell’assemblea di norma sono pubbliche, salva la trattazione di argomenti riservati, quali, in particolare, quelli che presuppongono valutazioni ed apprezzamenti su persone.” Visto che oggi i Sindaci toscani, pressati indebitamente nei giorni scorsi dai gestori del servizio idrico con la minaccia dello stop agli investimenti, hanno discusso e litigato su quella che il Forum toscano dei movimenti per l’acqua chiama giustamente “tariffa truffa”, è apparso fuori luogo e assurdo che i liberi cittadini che volevano assistere all’assemblea non abbiamo potuto farlo”.

“Ma c’è anche un dato politico offerto dal consesso odierno dell’Ait” – ha detto Ornella De Zordo. “Ed è proprio la spaccatura dei sindaci sull’applicazione delle “tariffe truffa” – già definite illegittime dalla Consulta e dal Tar della Toscana. Da una parte ci sono Comuni virtuosi, che hanno dialogato con il movimento referendario per l’acqua pubblica e hanno capito che la sovranità popolare ha un valore maggiore rispetto ai profitti dei soci delle Società per Azioni e all’arroganza dei loro presidenti e amministratori delegati. Dall’altra i Comuni su posizioni che non potremmo certo definire a schiena dritta rispetto ai voleri del potere economico. Ci chiediamo cosa ne ricaveranno a tradire la volontà referendaria e allo stesso tempo la sovranità popolare. Un giorno forse lo scopriremo”.

“L’ex Ato3, quello fiorentino, che ci riguarda più da vicino, ha visto aggiornare la decisione sulla tariffa ad una prossima imminente assemblea. In vista di tale decisione e considerato il bluff sugli investimenti su citato, perUnaltracittà si sente in dovere di stigmatizzare ogni comportamento ricattatorio nei confronti dei sindaci da parte del presidente di Publiacqua Spa e dell’amministratore delegato.”