Chiediamo al Governo e alle forze politiche di attivarsi per un trasferimento consistente e congruo di risorse dal budget della Difesa armata a beneficio del Servizio Civile (a cominciare dal taglio degli F35, e non dei fondi antimafia o per l’occupazione giovanile).

Apprendiamo che il ministro Riccardi, dopo l’ennesimo appello della CNESC e alla presenza di una specifica interrogazione parlamentare, ha confermato – attraverso il suo capo di gabinetto Mario Morcone – lo stanziamento di 50 milioni per il Servizio Civile Nazionale, annunciato nel giugno scorso (attraverso un’intervista al quotidiano l’Avvenire)

http://www.esseciblog.it/files/130327avvenire_fondi_sc.pdf

Morcone ricorda inoltre che questo budget è formato da 30 milioni recuperati dal fondo di solidarietà per le vittime di mafia, estorsione e usura e altri 20 dal fondo per i progetti per l’imprenditoria giovanile.

In quanto co-promotori dell’Alleanza per il futuro del Servizio Civile (http://www.cnesc.it/alleanza/), mentre attendiamo la risposta diretta del ministro in Parlamento, vogliamo ricordare che il Servizio Civile è un istituto finalizzato dalla legge istitutiva a “concorrere, in alternativa al servizio militare, alla difesa della Patria, con mezzi e attività non militari”, cioè si configura a tutti gli effetti come una modalità di difesa civile con pari dignità di quella militare. Vogliamo ricordare, pertanto, che per la difesa armata si prevede nei documenti ufficiali del Ministero della Difesa per il 2013 un aumento di spesa del +4,87 %, per un totale di 21 miliardi di euro, che aumenteranno ancora del +2,61 nel 2014 e del +5,32 nel 2015 (senza contare quanto per le spese militari proviene dagli altri ministeri)

http://www.rgs.mef.gov.it/_Documenti/VERSIONE-I/Bilancio-d/Bilancio-finanziario/2013/DisegnodiBilancio/AllegatoaldisegnodiBilancio/12_-_Allegato_tecnico_-_Ministero_della_Difesa_-_DLB_2013-2015.pdf .

E’ allora incredibile che, in un Paese la cui democrazia è sotto costante attacco dalle mafie più potenti del Pianeta e “vanta” la più grave disoccupazione giovanile d’Europa (insieme a Grecia e Spagna), si debbano racimolare 50 milioni per garantire il diritto al Servizio Civile sottraendole alle vittime della mafia ed all’imprenditoria giovanile, invece di sanare la concorrenza sleale tra la difesa civile e quella militare, la prima costantemente taglieggiata e incapace di assicurare la minima continuità, mentre la seconda beneficia di enormi, costanti e crescenti di finanziamenti. Vogliamo ricordare al Ministro Riccardi – ma soprattutto al governo che verrà, qualunque ne sarà la composizione politica – che 50 milioni sono appena un terzo del costo di un solo cacciabombardiere F-35!

Chiediamo perciò alle forze politiche che saranno impegnate nel nuovo governo – soprattutto se vorrà costituirsi come governo del vero cambiamento – di impegnarsi a fondo affinché il Servizio Civile Nazionale diventi effettivamente un diritto universale per tutti i giovani che scelgono di farlo e di renderlo un efficace strumento e mezzo di difesa, non armata e nonviolenta, della Patria: l’unico davvero coerente con l’art. 11 della Costituzione italiana. A tale scopo è necessario attivarsi per un trasferimento consistente e congruo di risorse dal budget della Difesa a beneficio del SCN, identificando uno specifico capitolo di spesa nel bilancio dello Stato. Cominciando, per esempio, dalla cancellazione del programma d’acquisto dei caccia F-35.

Movimento Nonviolento