Domenica scorsa a Siviglia, chiudendo il congresso del Partito Popolare, il Presidente del governo spagnolo, Mariano Rajoy, ha difeso ancora una volta  la sua riforma:“E’ la riforma che serve alla Spagna per non diventare il paese europeo che distrugge il maggior numero di posti di lavoro”, ha affermato Rajoy. Questa riforma “ci metterà allo stesso livello dei paesi più sviluppati d’Europa e porrà fine alle ingiustizie del mercato del lavoro,” ha aggiunto.

Mentre Rajoy cerca di soddisfare le necessità dei paesi europei “più avanzati”, più della metà della popolazione spagnola si mobiliterà sabato 23 febbraio 2013 partendo in pulman, auto e nave da tutti gli angoli del paese per raggiungere Madrid e protestare contro la politica di austerità e i tagli realizzati da Rajoy. Questa mobilitazione vede l’unione di tutte le “maree” (verde per l’educazione, bianca per la sanità, nera per i funzionari, ecc…) in una data speciale: il 23 febbraio è infatti l’anniversario del tentato colpo di stato all’inizio degli anni Ottanta.

Gli slogan principali della marea  sono:

-Marea Cittadina unita contro i tagli e per la democrazia
-Il debito è illegittimo e noi non lo paghiamo
-#23F: Marea Cittadina contro il colpo di stato dei mercati

MANIFESTO DELLA MAREA CITTADINA

La pressione dei mercati finanziari, il debito illegittimo creato dal sistema finanziario speculativo e dalle brutali politiche di aggiustamento dirette contro la maggioranza della società, insieme alla corruzione e alla perdita di legittimità delle istituzioni stanno causando nel nostro paese la maggior crisi democratica degli ultimi decenni.

La disoccupazione crescente, l’attacco alla sanità e all’istruzione pubbliche, ai diritti lavorativi e sociali e all’ambiente, ci ha indotto a unire le maree cittadine bianca, verde, rossa, arancione, gialla, nera, azzurra, viola… per difendere i nostri diritti.

Una società giusta e vitale sarà possibile solo se i cittadini si uniscono per difendere i diritti sociali contro i mercati e la politica onesta e la giustizia sociale contro gli interessi delle elites finanziarie.

La riforma dell’articolo 135 della Costituzione spagnola, effettuata senza consultare la popolazione, subordina le risorse dello stato al pagamento di questo debito illegittimo, a costo di tagliare tutti i servizi pubblici e di svenderne a prezzo di saldo il patrimonio. Questa riforma è stata un “colpo di stato finanziario”, perché ammanetta il governo, anteponendo il pagamento degli interessi agli obblighi di uno stato sociale e di diritto.

Nel 1981, dopo il tentato colpo di stato militare, i cittadini si sono mobilitati in difesa della libertà e della democrazia. Ora, 32 anni dopo, lanciamo un appello a tutti i cittadini, a tutte le maree, assemblee, organizzazioni e comitati per unirsi in una giornata di mobilitazione nazionale il prossimo 23 febbraio, in difesa della democrazia, della libertà e dei diritti sociali.

No al colpo di stato finanziario. Il debito è illegittimo e noi non lo paghiamo.

Ci sono alternative. Ci sono soluzioni:
– Per la giustizia sociale e ambientale
– Per la trasparenza e la democrazia partecipativa
– In difesa dei servizi pubblici universali
– Per un controllo cittadino del debito. Contro il debito illegittimo

Questo appello non è rivolto a violenti, razzisti, xenofobi, maschilisti, omofobi o fascisti.

Parigi appoggerà gli spagnoli del 23F con un incontro al Trocadero a partire dalle  17h: (https://www.facebook.com/events/506479229390098)

Varie reti sociali si sono attivate per l’evento:

– Offerta di ospitalità: http://bit.ly/WXMZLpL
– Per chi cerca ospitalità: http://ur1.ca/co8kn

– Auto-organizzazione dei viaggi :  https://www.facebook.com/groups/534089329944503/

– https://www.facebook.com/events/197409307068715/

– http://mareaciudadana.blogspot.com.es

– Città che aderiscono alla mobilitazione: http://mareaciudadana.blogspot.com.es/p/mumble.html

-Per aggiungere nuove città alla mobilitazione del 23F: http://goo.gl/xg6kM

In diretta: http://spanishrevolution.tv http://giss.tv:8000/plebiscito.mp3

-Video  : http://youtu.be/J7nTclRpRWg

 Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo