In questi giorni si parla molto del “Movimento Arancione” fondato del Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e presentatosi ufficialmente a Roma il 12 dicembre scorso.  Pensiamo possa essere utile pubblicarne il manifesto di fondazione, in modo da farsi una idea diretta delle idee e delle proposte.

Siamo un gruppo di cittadine e cittadini che crede che l’Italia abbia bisogno della passione e dell’impegno di tutto il popolo per costruire un futuro fatto di benessere, prosperità, equità, libertà e giustizia sociale.

Vogliamo costruire una politica basata su nuove pratiche, portando nelle istituzioni le esperienze nate dal basso: nel volontariato, nella società civile, nel precariato, nei movimenti, nei luoghi di lavoro, nelle scuole, nelle università. Perché è dalla lontananza delle istituzioni e dei partiti dalla vita reale degli italiani che si è prodotta la crisi politica,
sociale, economica e morale dell’Italia.
Rimettiamo al centro della politica le donne e gli uomini, con le proprie competenze, i propri ideali, le proprie aspirazioni e passioni.

È il momento di riscoprire i valori della fiducia e della reciprocità, costruendo un’economia che si basi sull’utile sociale e non solo sul profitto economico.
È l’ora di una rivoluzione delle anime e dei cuori e delle menti, per ricostruire una connessione sentimentale, umana e utile fra la politica e le persone.
La politica dei partiti si è troppo spesso trasformata in un mezzo per guadagnare potere e soldi. La Politica, con la p maiuscola, è invece passione e impegno civile del popolo per il popolo, è strumento per realizzare i sogni delle persone.

Noi siamo il potere dei senza potere, la voce dei senza voce.

Riscopriamo l’entusiasmo e la passione, la fiducia in un futuro positivo per noi e per i nostri figli. Basta con lo scoramento e la rassegnazione. Basta tenere le teste abbassate. Basta essere indifferenti e stare a guardare alla finestra come va a finire.
Siamo i protagonisti della nostra vita e del nostro futuro. Liberiamo il paese dall’egoismo, dal malaffare e dal compromesso, apriamo le finestre dei palazzi del potere per far uscire il puzzo del compromesso morale e per far entrare il fresco profumo della libertà. Siamo il cambiamento, perché vogliamo il cambiamento.

È giunta l’ora di mettersi in movimento per riconquistare una nuova centralità nella vita del paese.

Un mondo sotto lo scacco dei potentati economici e finanziari, non è il nostro.
Un mondo dove si distrugge l’ambiente, si opprimono i popoli, si riducono i diritti sociali e civili, non è il nostro.
Un mondo dove i ricchi diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, non è il nostro.
Il mondo che vogliamo è un mondo diverso, nel quale la felicità che ognuno di noi cerca di raggiungere come singolo dipende anche dalla felicità di chi ci sta vicino. La società che vogliamo è una società diversa, dove i valori fondanti della solidarietà, della cooperazione, della laicità e del welfare sono condivisi.
Dicono che per ridare slancio all’economia sia necessario tagliare il welfare, ridurre i salari, comprimere i diritti: non è vero.
Dicono che per uscire dalla crisi sia necessario aumentare le tasse sul lavoro, ridurre i consumi, chiudere le fabbriche, aumentare il precariato e la disoccupazione: non è vero.
Dicono che l’istruzione, la ricerca e la sanità pubbliche siano da considerare spese da tagliare: non è vero. Queste sono le risorse da valorizzare per il bene comune.
È il momento di far pagare le tasse sui patrimoni, sulle rendite e sulle transazioni finanziarie, non sul lavoro e sui consumi.

È il momento di puntare sull’economia dei beni comuni, premiando l’utile sociale e un nuovo modo di fare impresa che sia responsabile, solidale, rispettoso delle persone, dell’ambiente e dei valori del territorio.

È il momento di superare le ideologie privatistiche ma anche quelle stataliste, puntando sulle proprietà collettive pubbliche e democratiche, consegnando direttamente ai cittadini il controllo e la gestione di beni dai quali dipendono i diritti di cittadinanza e i servizi essenziali, anche attraverso gli strumenti di democrazia diretta.

È il momento di rilanciare la ricerca e una nuova e contemporanea politica industriale per lo sviluppo e l’occupazione, con la quale contrastare vecchie e nuove povertà.

È il momento di puntare sull’economia reale, per recidere le radici della speculazione finanziaria.

È il momento di dichiarare guerra alla corruzione, alla povertà e all’ingiustizia.
E di vincere definitivamente quella contro le mafie.

È il momento di dichiarare guerra alla guerra, che non risolve problemi o conflitti ma li aggrava, e che pesa sulle spalle nostre e del mondo anche perché sottrae enormi risorse utili a costruire prospettive di vita e di prosperità.

È il momento di mettere al centro della politica i diritti universali inalienabili come il lavoro, la dignità, il rispetto, la casa, l’ambiente, la socialità, la laicità, la pace e la libertà.

È il momento di costruire un’Italia laica, aperta e plurale, dove le idee e i diritti di tutte e di tutti godano della stessa cittadinanza.

Il momento di cambiare è arrivato: è adesso.

Per questo, vogliamo costruire un nuovo programma politico tutti insieme, in modo condiviso.

Per questo, abbiamo deciso di pubblicare questo manifesto sul web, per raccogliere e discutere le proposte che verranno dai cittadini, per quello che sarà il programma di vita e di governo del Movimento arancione.

Discuteremo di tutto, senza pregiudizi, ritenendo non negoziabili solo i valori fondamentali attorno ai quali questo appello è nato: Costituzione, democrazia, giustizia sociale, pace, solidarietà, lavoro, laicità, protezione dell’ambiente,
economia dei beni comuni, lotta alle mafie e alla corruzione, alle discriminazioni razziali e di genere, impegno per i diritti universali alla libertà, alla felicità e alla piena realizzazione di se stessi e della società.

Insieme, possiamo cambiare il nostro futuro.

http://www.movimentoarancione.com

Unisciti anche tu. Prendi parte al cambiamento.