“Un Nuovo Umanesimo per una Nuova Civiltà”: Luca Speranza, ricercatore indipendente su temi legati a benessere 360°, spiritualità, e sport interverrà nella sezione “spiritualità” con un intervento dal titolo “La consapevolezza del ricevere”.  Con lui iniziamo una serie di interviste che possano servire di introduzione al Simposio.

Le pare opportuno il titolo di questo Simposio e perché?

Io credo di si e credo che il cambiamento è alla portata dell’individuo…ma deve cambiare qualcosa e la parola nuova va usata e applicata ..

L’essere umano può e deve porre l’attenzione su stesso per cambiare il mondo e l’ambiente che lo circonda, come disse un famoso personaggio del passato “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.

Su quali punti verte il metodo, a cui lei fa riferimento, per aumentare il livello attenzionale su ciò che entra?

E’ molto semplice, ma in un mondo che corre molto velocemente quasi nessuno lo fa. Si tratta di rallentare e riflettere su ciò che stiamo mangiando, se il cibo che abbiamo fra le mani prima di entrare nel nostro corpo è davvero un cibo ideale per noi. Sarebbe interessante chiederci perchè lo facciamo, perché andiamo così di corsa e non ci rendiamo conto che lo stress ci comanda. Forse mangiamo, ingeriamo, cibo di tutti i tipi per compensare altri tipi di mancanze.

Considerando in generale le condizioni migliori di crescita personale siano le situazioni di armonioso equilibrio, come si può dunque raggiungere o ripristinare, nel caso si sia perso, un equilibrio fra ciò che entra e ciò che esce? 

Qualsiasi equilibrio lo si riconquista con lo studio e l’applicazione, ma prima di tutto con la volontà di recuperare quell’equilibrio!

“Se vuoi la salute, sopprimi le cause della tua malattia, smettendo con le abitudini errate”.

Prima di tutto informarsi: leggere libri sull’argomento o frequentare persone, forum, gruppi di discussione sull’argomento è un ottimo punto di ingresso. Allo stesso tempo approfondire e conoscere noi stessi attraverso sperimentazione di periodi di cibo vegetale crudo per realizzare l’importanza di ciò che entra in modo tale che sia sempre più adatto alla nostra biologia per permetterci un evoluzione spontanea anche da un punto di vista spirituale.

In una società in cui l’Essere Umano è sotto posto a stimoli continui e dove vive una condizione di sconnessione che lo porta più a stare fuori, verso un mondo esteriore, che non a connettersi con il proprio mondo interiore, come può l’Essere Umano rendersi conto che esiste un’ interiorità fondamentale per la sua crescita?

La domanda è una bella domanda, diventa però complessa da  rispondere perchè dal mio punto di vista ci sono molte strade da percorrere per recuperare la consapevolezza del suo rapporto diretto con la sua interiorità.

Quindi dovrei sapere che tipo di vita conduce l’essere umano in questione, perchè pur vivendo quasi tutti sconnessi dalla matrice universale e naturale abbiamo situazioni personali che in un modo o nell’altro debbono essere affrontate e risolte prima di capire e vivere la nostra vera essenza divina. Per esempio c’è l’ uomo con due figlie che non avrà lo stesso percorso di un giovane studente o di un single o di un pensionato….dipende dalle sue scelte dal suo carattere sociale e delle sue attitudini, ma sopratutto dal suo percorso passato e da come attua le scelte di benessere personali..

Uletriori info sul Simposio: