Anpas esprime il proprio sconcerto per le misure contenute nella spending review adottate dal Governo e si associa alla protesta del Forum del Terzo Settore e delle altre Associazioni nazionali.

PressenzaFirenze, 20/07/12Non c’è solo la cancellazione degli osservatori nazionali del volontariato e dell’associazionismo sociale e di altri strumenti di partecipazione della società civile alle scelte del Governo. L’art. 8 del DL n. 95 del 6 luglio 2012, nella sua attuale formulazione, vieta l’affidamento diretto dei servizi a soggetti del privato, comprese quindi le associazioni di volontariato, imponendo alle amministrazioni pubbliche di effettuare gare d’appalto. Questa misura, che entrerà in vigore dal 1 gennaio 2014, mette in ginocchio il sistema di emergenza sanitaria nel nostro Paese che viene garantito per il per il 70% dal volontariato. Nessun riconoscimento, quindi, al valore sociale del volontariato, a chi interviene per primo nel caso di emergenze nazionali, come il recente terremoto in Emilia, e a chi contribuisce alla coesione sociale delle comunità locali e alla tutela e la salvaguardia dei beni comuni.

Ma il volontariato è colpito anche dall’art. 6 del provvedimento che impedisce agli enti del servizio privato che svolgono per le amministrazioni servizi, a titolo oneroso o gratuito, di ricevere altri contributi pubblici e dell’art 23 che usurpa nuovamente il 5 per il mille utilizzando una parte dei contributi come risorsa dello stato.

Secondo il Presidente nazionale Fausto Casini «E’ evidente che la decretazione d’urgenza presenta una serie di errori che sono frutto di un’autosufficienza di un Governo incapace di dialogare con le forze sociali. Si adottano delle misure senza valutarne gli effetti sui cittadini a cui vengono fatti pagare i costi della crisi. Si attivi quindi immediatamente un luogo di confronto con le associazioni».

Anpas chiede al Governo di rivedere le proprie scelte ed a tutte le forze politiche di adoperarsi per modificarle in occasione della discussione parlamentare e si prepara alla mobilitazione e all’informazione dei cittadini italiani.