Il 4 aprile 1968 moriva assassinato Martin Luther King. Mezzo secolo dopo e’ ancora e ancor piu’ necessario proseguire la sua lotta nonviolenta contro il razzismo, contro la guerra, per la giustizia sociale e la solidarieta’ che tutti gli esseri umani riconosca e raggiunga e sostenga e
conforti. Perche’ ancora nel mondo dilaga la violenza razzista; dilaga  la violenza della guerra, delle stragi, delle uccisioni; dilaga l’ingiustizia che nega la dignita’ e i diritti di tutti gli esseri umani: ed e’ quindi compito ineludibile di ogni persona di volonta’ buona, e di ogni civile istituto, opporsi a questo diluvio di male, ad ogni struttura che gli esseri umani
schiavizza e divora, a tutti i poteri violenti.

Se ci si pone all’ascolto di Martin Luther King molto si puo’ e si deve fare adesso. Molto possono fare le singole persone. Molto possono fare i gruppi sociali e i movimenti di pensiero e azione. Molto possono fare le istituzioni democratiche locali, statuali e sovrannazionali. E per limitarci al solo esempio di quanto potrebbe fare qui ed ora il Parlamento italiano, ed invitando quindi chi ci legge a premere nonviolentemente a questo fine, qui segnaliamo alcune vere urgenze.

Cosa attende ancora il Parlamento italiano ad approvare due provvedimenti indispensabili per far cessare le stragi nel Mediterraneo e la schiavitu’ in Italia? Cosa si aspetta a riconoscere a tutti gli esseri umani il diritto di giungere nel nostro paese e nel nostro continente in modo legale e sicuro? E’ l’unico modo per annientare le mafie schiaviste e salvare innumerevoli vite. Cosa si aspetta a riconoscere il diritto di voto a tutte le persone che vivono nel nostro paese? Questo e’ il fondamento della democrazia: una persona, un voto; decidere tutti insieme delle cose che tutti ci riguardano.

Cosa attende ancora il Parlamento italiano ad avviare il disarmo? E’ solo col disarmo che si fermano le guerre, le stragi, le uccisioni. Cosa si aspetta a ratificare il Trattato Onu del 7 luglio 2017 per la proibizione delle armi nucleari? Cosa si aspetta a proibire la produzione, il commercio e la detenzione di armi? Meno armi circolano, piu’ vite umane si salvano.

Cosa attende ancora il Parlamento italiano ad inverare il programma della Costituzione della Repubblica che riconosce e garantisce i diritti fondamentali di tutti gli esseri umani, che riconosce e garantisce la dignita’e l’eguaglianza di diritti di ogni persona? Cosa si aspetta a realizzare una politica di contrasto della violenza maschilista? Cosa si aspetta a realizzare una politica di contrasto della violenza delle classi proprietarie che pretendono ridurre a merce, schiavi e scarti la massima parte dell’umanita’?

Cosa si aspetta a realizzare una politica della responsabilita’ e della condivisione che ad ogni persona garantisca i diritti fondamentali ad ogni essere umano inerenti: sapere, salute, lavoro, casa, sicurezza, assistenza, un ambiente vivibile, dignita’ e solidarieta’? Cosa si aspetta a realizzare una politica di contrasto della devastazion eambientale provocata dai poteri economici, politici, ideologici e militari dominanti che stanno distruggendo irreversibilmente il mondo vivente?