L’analisi degli aggiornamenti disponibili al 31 ottobre 2025 (ultimo download utile) per le opere di competenza Simico S.p.A. (https://www.simico.it/piano-delle-opere/) relative alle prossime Olimpiadi di Milano Cortina restituisce il seguente quadro: 98 opere totali, per un investimento complessivo di 3.540.304.464,68 €; 31 opere essenziali allo svolgimento dei Giochi; 67 opere legacy, ovvero infrastrutture permanenti destinate ai territori. La vera asimmetria, però, è economica: il 13% della spesa riguarda le opere essenziali; ben l’87% finanzia la legacy, (di cui 45 stradali o ferroviarie). Per ogni 1 euro destinato alle opere indispensabili, 6,6 euro vanno alla legacy. La spesa si concentra principalmente in due territori: Veneto e Lombardia, ciascuno con quasi 1,5 miliardi. Il Veneto è l’unica regione che aumenta il numero delle sue opere nelle ultime revisioni. Sono alcuni dei dati del terzo report della rete Open Olympics 2026, alla vigilia dei Giochi Invernali Milano Cortina. Solo 42 interventi hanno una fine lavori prevista prima dell’inizio dei Giochi: il 57% sarà completato dopo, con l’ultimo cantiere previsto nel 2033. Particolarmente rilevante la categoria “fine ante-olimpiadi” assegnata a 16 interventi che verranno completati definitivamente solo dopo i Giochi: tra questi 8 opere essenziali tra cui: Cortina Sliding Centre (pista da bob), interventi per innevamento artificiale, Livigno Snow Park, Arena di Verona e Villaggio olimpico di Cortina. Tuttavia, come si denuncia nel report, l’assenza di metadati chiari non permette di sapere in quale stato reale si troveranno alla data di inaugurazione.

Grazie ai rilasci progressivi di dati è stato comunque possibile ricostruire le modifiche del Piano nei primi dieci mesi del 2025, che hanno determinato un incremento complessivo: +157 milioni (+4,6%). ​Gli aumenti riguardano 34 opere già presenti nel Piano a fine 2024, uno sdoppiamento di intervento e tre nuove opere introdotte nel 2025. Resta però impossibile sapere chi paga questi aumenti, poiché il portale non riporta più le fonti finanziarie. Oltre a ciò che dicono i dati del portale, il report della rete Open Olympics 2026 ha analizzato anche cosa essi “non dicono”. Tre elementi restano solo parzialmente illuminati. Il primo è l’impatto ambientale reale delle opere e dei Giochi: manca l’impronta di CO₂ per singola opera. Il secondo elemento riguarda la trasparenza economica: non sappiamo, tramite il portale, chi stia pagando gli aumenti dei costi, perché nel portale mancano le fonti finanziarie. Il terzo riguarda i subappalti: sono visibili i nomi, ma non i valori economici. Mancano i CIG e gli importi, non è possibile incrociare i dati con la piattaforma ANAC né valutare la concentrazione del mercato. Il portale, infatti, è solo un pezzo del puzzle. Il resto rimane disperso tra enti e soggetti diversi. Tre domande civiche restano spaventosamente aperte, per la difficoltà di accedere a dati certi, completi, aggiornati, organizzati. La prima domanda è: Quante opere esistono e quanto costano? Il portale ne elenca 98, ma molte non sono incluse (ANAS, enti locali). La sola Regione Lombardia pubblica sulla piattaforma Oltre i Giochi 2026 78 interventi per 5,17 miliardi, di cui: 44 opere e 3,82 miliardi non presenti nel portale Open Milano Cortina 2026. La seconda domanda è: Quanto costano davvero i Giochi? Il Budget Lifetime della Fondazione, dichiarato nel 2025, è di 1,7 miliardi, ma il documento non è pubblico. La natura privatistica della Fondazione, pur legittima, rende difficile esercitare il diritto di sapere. Sul fronte sicurezza, il DL Sport assegna 271 milioni, sottraendone però 43 al Fondo per le vittime di mafia e usura. Sul fronte sanitario non esiste una cabina di regia unica: ogni Regione procede autonomamente. Infine, la terza domanda: Qual è il ruolo del Commissario alle Paralimpiadi? Il DL Sport assegna al Commissario 328 milioni da spendere in quattro mesi (settembre–dicembre 2025). La stima iniziale era 71,5 milioni → incremento del 359%. I poteri del Commissario influiscono su Simico S.p.A. e sulla Fondazione, ma la prima relazione trimestrale — prevista entro il 5 dicembre — non risulta pubblicata. 

In un quadro ancora dominato dai “non dati”, si sottolinea nel rapporto, il portale Open Milano Cortina 2026 rappresenta un passo avanti importante: ha illuminato una porzione rilevante, ma non esaustiva, della macchina olimpica e paralimpica. È un risultato che, pur grazie al lavoro di Simico S.p.A., nasce prima di tutto dalla pressione civica della rete. Open Olympics 2026 rivendica il ruolo decisivo della società civile italiana nel garantire trasparenza. Il lavoro non si fermerà allo spegnersi della fiamma olimpica: il 57% delle opere sarà completato dopo i Giochi e continueremo il monitoraggio fino alla chiusura dell’ultimo cantiere Nel frattempo, già collaboriamo con la società civile francese in vista dei Giochi invernali 2030, per ribadire una sola grande eredità civica: non si tocchi una pietra senza prima fare trasparenza”.

Fanno parte della rete Open Olympics 2026: Mensile Questo Trentino, Sport4society, Rivista mensile di informazione indipendente  AltrEconomia, CGIL – Belluno, ARCI Nazionale, Associazione Giustizia Climatica Ora! CittadinanzAttiva APS, Fondazione OpenPolis, lavialibera, Climate Action South Tyrol, Associazione Amici di Roberto Morrione, Associazione 21 Marzo APS, ANPI Alto adige – sezione Südtirol, Federazione Nazionale Pro Natura,  Associazione Artcipelago, Touring Club Italiano, Comitato Civico Ambiente (Merate Lecco), Comitato attuare la Costituzione (della Brianza lecchese e monzese) Entrepreneurship Development & Support Initiative (EDASI) – ONG, Fundación Mujeres en Igualdad (MEI) – Argentina, One More Percent (OMP) – Kenya

Qui per approfondire e scaricare il terzo report di monitoraggio civico: https://www.libera.it/it-schede-2753-la_campagna_open_olympics_2026