Un esperimento di democrazia teatrale che trasforma Lido Adriano in laboratorio di cittadinanza attiva attraverso il teatro comunitario.
A Lido Adriano, piccola frazione costiera di Ravenna con 7.000 abitanti e 57 nazionalità rappresentate, da tre anni accade qualcosa di straordinario: per otto mesi all’anno, oltre 120 persone di tutte le età si ritrovano al centro culturale CISIM per costruire insieme un teatro che è molto più di uno spettacolo. È una comunità che si riconosce, si confronta e si trasforma attraverso l’arte.
Lido Adriano è un microcosmo del mondo contemporaneo, dove il 28% della popolazione è composta da immigrati provenienti da ogni angolo del pianeta. Una “periferia globale, un mosaico di etnie”, come la definisce Lanfranco “Moder” Vicari, rapper, direttore artistico e anima del progetto insieme a Luigi Dadina, co-fondatore del Teatro delle Albe.
Il cuore pulsante del progetto è il CISIM, ex-Centro Internazionale Studi e Insegnamenti Mosaico, edificio circondato da un giardino tra pini marittimi e tamerici. Fino al 2005 ospitava corsi estivi di mosaico per artisti internazionali. Dal 2010, grazie all’associazione “Il Lato Oscuro della Costa” guidata da Massimiliano “Penombra” Benini, è diventato una vera “casa del popolo”: spazio di incontro che ospita concerti, presentazioni, mostre, laboratori, dibattiti. Ma l’attività che più caratterizza il CISIM è proprio il Grande Teatro di Lido Adriano.

Otto mesi di laboratorio: tutti possono partecipare
Il Grande Teatro non è solo uno spettacolo: è un laboratorio permanente che coinvolge la comunità per quasi otto mesi con laboratori gratuiti di teatro (bambini, adolescenti, adulti), musica e canto, rap, sartoria e costumi, scenografia, arte visiva. Non ci sono casting o selezioni: chiunque può partecipare, dal bambino di quattro anni all’anziano di ottanta.
Centrale è il ruolo della Brigata Artistica e Solidale GTLA, circa venti persone che fanno da mediazione tra gli autori e il coro, facilitando la comunicazione e portando avanti una gestione democratica del progetto. La compagnia teatrale giovane e dinamica Spazio A cura l’assistenza alla regia e la costruzione delle scene insieme al regista Luigi Dadina.
La trilogia orientale: tre anni di ponti culturali
Il Grande Teatro ha scelto di confrontarsi con testi orientali, esplorando culture antiche come ponti tra tradizioni diverse.
2023 – Mantiq at-Tayr: Il verbo degli uccelli
Il primo spettacolo ha affrontato il capolavoro mistico del poeta persiano Farid Ad-Din Attar: trentamila uccelli alla ricerca del leggendario Simurgh, scoprendo che la meta è nella trasformazione collettiva.
2024 – Panchatantra: Kalila e Dimna
Il secondo capitolo ha portato in scena l’antica raccolta di favole indiane, testo che ha viaggiato tra i continenti come i cittadini di Lido Adriano.
2025 – Bhagavadgītā: il canto del divino
Il terzo capitolo ha affrontato il dialogo tra Arjuna e Krishna, affidando a ventuno bambini che recitano all’unisono la voce del dio, dimostrando come la coralità generi una forza espressiva unica.
2026 – Il viaggio in Occidente: il nuovo capitolo
Dal 12 gennaio 2026 iniziano le prove per il nuovo spettacolo che debutterà a giugno: “Il viaggio in Occidente”, classico della letteratura cinese. Il progetto è alla ricerca di nuovi attori e partecipanti per tutti i laboratori, che sono completamente gratuiti. Come sempre, Federica Vicari curerà i costumi, l’artista Nicola Montalbini le scenografie e Silvia Montanari la grafica, mentre la musica sarà composta ed eseguita dal vivo da Francesco Giampaoli e la sua band, con la straordinaria voce di Jessica Doccioli. La drammaturgia è affidata a Tahar Lamri, che riscrive i testi orientali attraverso un processo partecipativo dove tutti portano il proprio contributo. Il testo viene contaminato dalle storie della comunità, creando una lingua teatrale originale dove dialetto romagnolo si intreccia con arabo, persiano, sanscrito, cinese.
Il metodo: “Cypher Theatre”
Il Grande Teatro ha sviluppato una metodologia originale definita “Cypher Theatre”: come nel cerchio hip hop dove rapper e breakdancer si alternano, qui ogni partecipante porta il proprio linguaggio, contribuendo a una creazione collettiva. La musica non è decorazione, ma linguaggio primario, il rap si intreccia ai canti, gli errori si incorporano invece di correggersi.
Dialogo interculturale e intergenerazionale
Nel coro di 120 persone convivono bambini di quattro anni e anziani di ottanta, italiani e immigrati di prima generazione, operai e professionisti. È un teatro che rifiuta l’omologazione per celebrare la ricchezza della diversità, creando uno spazio dove generazioni e culture collaborano realmente.
Ogni spettacolo inizia con un prologo in mare diretto da Massimiliano Benini: il coro emerge dall’acqua davanti agli spettatori sulla spiaggia, poi il corteo si sposta nel giardino del CISIM per la rappresentazione.
Riconoscimento e impatto
Il riconoscimento critico è arrivato rapidamente: Marco De Marinis sul Fatto Quotidiano, stampa nazionale (Repubblica, Espresso, Il Sole 24Ore), Radio3, riviste specializzate (Hystrio, Sipario, Dramma.it). Ma il riconoscimento più importante viene dal pubblico che ogni anno si moltiplica.
Il progetto è sostenuto dalla co-produzione CISIM/Il Lato Oscuro della Costa e Ravenna Festival, con la collaborazione di Teatro delle Albe/Ravenna Teatro, Cooperativa Sociale Teranga e Comune di Ravenna.
Una rivoluzione gentile
Il Grande Teatro dimostra che l’arte è un diritto di tutti, non un privilegio. In un’epoca di isolamento, il teatro diventa spazio di incontro autentico dove si scopre una teatralità naturale che nessuna scuola potrebbe insegnare.
È un demolitore di barriere, nemico della ghettizzazione, che recupera il rito della festa collettiva. Una micro-utopia quotidiana che trasforma Lido Adriano da periferia dimenticata a laboratorio di futuro possibile. Un mosaico umano che brilla di luce propria, dove “la giustapposizione e la diversità dei componenti appaiono caratteristiche più rilevanti che non gli elementi di unità”.
Il Grande Teatro di Lido Adriano non è solo teatro: è un atto d’amore per il territorio, un esperimento di democrazia culturale, una prova che l’arte può ancora cambiare le vite, una relazione alla volta.
Tahar Lamri
INFO E CONTATTI
Le prove per “Il viaggio in Occidente” iniziano il 12 gennaio 2026. Tutti i laboratori sono gratuiti e aperti a chiunque voglia partecipare.
Blog: https://il-grande-teatro-di-lido-adriano.blogspot.com/
CISIM – Il Lato Oscuro della Costa
Viale Giuseppe Parini, 48, Lido Adriano (RA)
Telefono: 389 669 7082
Email: info@ccisim.it










