I contributi di Diego Battistessa e Maurizio Ambrosini al Dossier Statistico Immigrazione 2025 offrono un quadro globale delle ipocrisie e delle contraddizioni delle attuali politiche migratorie occidentali.
Al pari delle precedenti, anche questa 35esima edizione annuale sviluppa un’analisi socio-statistica a tutto tondo dell’immigrazione in Italia, grazie al contributo di oltre 100 autori tra studiosi ed esperti tra i più autorevoli a livello nazionale e internazionale.
Un’ampia varietà di competenze e di prospettive scientifiche differenziate concorrono a fare del Dossier uno strumento conoscitivo “corale”, ricco non solo di dati statistici aggiornati, articolati per tutti i territori nazionali fino al dettaglio provinciale, ma anche di una pluralità di approcci e di letture sia dei fenomeni migratori sia delle fondamentali questioni loro connesse.
Il rapporto, realizzato grazie al sostegno dell’Otto per mille della Tavola Valdese e dell’Istituto di Studi Politici S. Pio V, oltre che di una serie di strutture pubbliche e private, nazionali e regionali, si compone di una vasta gamma di capitoli tematici riuniti in cinque sezioni principali: alla prima, dedicata al contesto internazionale ed europeo, seguono quelle che esaminano, rispettivamente, le caratteristiche dei flussi migratori e della presenza straniera in Italia, le dinamiche di integrazione e inserimento sociale dei migranti nel Paese, l’inserimento occupazionale e il contributo all’economia nazionale da parte dei lavoratori stranieri, il quadro migratorio di ciascuna regione e provincia autonoma.
Ciascuno dei capitoli regionali che compone quest’ultima parte è redatto dagli esperti di cui è costituita la rete territoriale di IDOS ed è corredato da una tavola statistica di sintesi, una pagina di infografiche e una mappa dei progetti di accoglienza Sai attivi sul territorio. Chiude il volume un’ampia appendice statistica, che offre dati aggiornati disaggregati per province e nazionalità.
Nel fornire, di anno in anno, un panorama aggiornato e quanto più puntuale dell’immigrazione in Italia, mai disgiunto dal più ampio contesto europeo e internazionale, il Dossier intende contribuire alla decostruzione delle molte false e distorte rappresentazioni del fenomeno, per favorirne, nella società civile e tra i decisori politici, una visione più corretta e meno ideologica, funzionale ad atteggiamenti, prassi e politiche più aperte e lungimiranti.
“Importatori riluttanti” di manodopera straniera
L’Europa è ormai prigioniera di un “paradosso populista”, come lo definisce il sociologo Maurizio Ambrosini in un altro capitolo del Dossier 2025.
Una Unione le cui politiche migratorie “oscillano tra due esigenze contrapposte”: da un lato quella del “contrasto agli ingressi indesiderati, che in Italia si traduce nella lotta agli sbarchi e nella restrizione delle possibilità di chiedere e ottenere asilo”, mediante la quale “il governo Meloni tenta di soddisfare le attese dei suoi elettori, dopo averle alimentate con martellanti campagne di criminalizzazione degli immigrati, etichettati come una marea montante d’invasori alle porte” (“la vicenda fin qui fallimentare dei centri in Albania è solo l’anello più noto di una catena di misure ostili”); dall’altro quella “del programmi di attrazione di manodopera dall’estero”, che sta facendo tornare vari governi europei “ad essere importatori riluttanti” di lavoratori stranieri.
Nel caso italiano, spiega Ambrosini, il paradosso populista si sostanzia dei decreti-flussi che aggiungono “qualche decibel in più alla cacofonia della contraddizione rispetto ai nostri vicini, sia per il grande risalto delle misure di contrasto, sia per i numeri da record dei lavoratori ammessi”, quasi un milione programmati tra il 2023 e il 2028. “Pochi hanno fin qui notato – chiosa l’autore – come queste misure siano lontane dal discorso ufficiale di un governo che dichiara in ogni sede la sua contrarietà all’idea di un’Italia multietnica”.
Il problema, però, è che la procedura dei decreti flussi non ha mai funzionato (nel 2023 meno dell’8% delle quote previste si è tradotto in impieghi effettivi), facendo emergere la più forte contraddizione del passaggio “dalle politiche dichiarate a quelle realizzate”. Inoltre, vari altri “macigni” originati dalle campagne anti-immigrati pesano sull’accoglienza dei lavoratori.
E qui il docente dell’Università Statale di Milano produce una dettagliata analisi di provvedimenti come l’inasprimento delle norme per i ricongiungimenti familiari, quelle sulla libertà di culto, persino “i divieti che hanno colpito il gioco del cricket”: atti che contrastano “con il proposito di promuovere un’immigrazione integrata” e che “aggiungono messaggi di inimicizia al quadro già deficitario dei rapporti tra istituzioni pubbliche e minoranze pacificamente (e utilmente) insediate sul territorio”.
Anche se, grazie alla loro disponibilità ai lavori più umili e con meno diritti, e alla loro resilienza, i migranti proseguono nel loro percorso, la conclusione di Ambrosini è amara: “Una politica di accettazione del lavoro immigrato, accompagnata però dalla compressione dei diritti e delle istanze delle persone che offrono quel lavoro, rischia di far saltare il patto implicito che sostiene la collaborazione, e di alimentare nel tempo separazione, diffidenza, integrazione debole e incerta”.

Dossier Statistico Immigrazione 2025
Il Centro Studi e Ricerche IDOS nasce, come cooperativa e casa editrice, nel 2004 dall’originario gruppo dei ricercatori operanti presso la Caritas di Roma per la realizzazione del Dossier Statistico Immigrazione, il primo rapporto organico annuale, di carattere socio-statistico, sull’immigrazione in Italia (la prima edizione è del 1991). A questa pubblicazione principale, IDOS ha affiancato, nel tempo, altri annuari socio-statistici (l’Osservatorio Romano sulle Migrazioni, il Rapporto Immigrazione e Imprenditoria, e – dal 2001 al 2013 – il Rapporto sugli Indici di integrazione degli immigrati in Italia, realizzato per conto del CNEL) e pubblicazioni tematiche.











