Martedì 16, sabato 20 e lunedì 22 dicembre presso il “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” si sono svolti tre incontri di studio e di testimonianza per la pace in Medio Oriente.
Gli incontri facevano parte di una serie che si protrae dalla fine del 2023 per approfondire la conoscenza del conflitto israelo-palestinese, degli altri conflitti in Medio Oriente e del contesto globale in cui si situano.
Ciascuno è stato dedicato particolarmente alla presentazione e al commento di due libri:
- martedì 16 dicembre Storia dell’Olp di Alain Gresh (Edizioni Associate, Roma – 1988) e Arafat di Alan Hart (Frassinelli, Milano – 1985), ancora oggi due tra i migliori lavori sui rispettivi argomenti;
- sabato 20 dicembre Alla ricerca di Fatima di Ghada Karmi (Atmosphere, Roma – 2013) e Un giorno nella vita di Abed Salama di Nathan Thrall (Neri Pozza, Vicenza – 2024/2025);
- lunedì 22 dicembre Laboratorio Palestina di Antony Loewenstein (Fazi, Roma – 2024) e Torri d’avorio e d’acciaio Maya Wind (Edizioni Alegre, Roma – 2024).
Ancora una volta è stato rinnovato l’appello a tutte le istituzioni democratiche a sostenere la tregua in Medio Oriente; ad adoperarsi affinché cessino tutte le uccisioni e siano soccorsi tutti i sopravvissuti; a sostenere il riconoscimento da parte di tutti gli stati rappresentati nell’Onu sia dello stato di Israele che dello stato di Palestina entro i confini precedenti la guerra dei sei giorni del 1967 e quindi smantellando tutte le colonie illegali in Cisgiordania; a chiedere la liberazione immediata e senza condizioni di Marwan Barghouti, il Nelson Mandela palestinese che può dare un contributo fondamentale al processo di pace e di riconciliazione.
Pace, disarmo, smilitarizzazione: affinché cessino definitivamente la strage a Gaza e le violenze in Cisgiordania, e nasca immediatamente lo stato di Palestina a fianco di quello di Israele nei confini precedenti la guerra dei sei giorni del 1967.
Ogni essere umano ha diritto alla vita, alla dignità, alla solidarietà: per agire concretamente ed efficacemente contro tutte le guerre e le uccisioni; per solidarizzare con tutte le vittime ed opporsi a tutti i carnefici; per cogliere la complessità di tutti i conflitti ed opporsi a tutti i fanatismi; per opporsi alla violenza con la forza della verità e della misericordia, con la scelta nitida e intransigente della nonviolenza che sola può salvare l’umanità dalla catastrofe.
Nel corso degli incontri è stato ancora una volta confermato pieno sostegno all’appello di padre Zanotelli, Luisa Morgantini e tante altre persone amiche della nonviolenza Per la pace nel cuore d’Europa.
Parlamento e governo finalmente ascoltino la voce della ragione; ascoltino l’appello del papa per la pace disarmata e disarmante; ascoltino il dettato della legalità costituzionale e del diritto internazionale.
Si torni al rispetto dell’articolo 11 della Costituzione della Repubblica italiana che recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.
Si torni al rispetto della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che all’articolo 2 recita: “Ogni individuo ha diritto alla vita”.
Si torni al rispetto della Carta delle Nazioni Unite che si apre con le parole: “Noi, popoli delle nazioni unite, decisi a salvare le future generazioni dal flagello della guerra”.
Si torni al rispetto della Dichiarazione universale dei diritti umani, che all’articolo 3 recita: “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona”.
Occorre abolire la guerra che sempre e solo consiste dell’uccisione di esseri umani.
Occorre realizzare la pace disarmata e disarmante che sola salva tutte le vite.
La guerra è nemica dell’umanità.
Ogni vittima ha il volto di Abele.
Ogni essere umano ha diritto alla vita.
Salvare le vite é il primo dovere.










