“La Legge di Bilancio 2026-2028 proposta dal Governo è sbagliata, lacunosa e senza ambizione: manca una prospettiva che vada oltre la tenuta dei conti pubblici e il rispetto dei vincoli europei, mancano misure e risorse su campi fondamentali, dal lavoro alla transizione ecologica, dai salari alle politiche industriali, alla sanità. È una Legge che aumenta le spese militari, condona gli evasori fiscali, grazia le grandi ricchezze e i grandi patrimoni, fa elemosine sociali invece di affrontare povertà assoluta e disuguaglianze in aumento”.
É quanto si legge nel Rapporto 2026 di Sbilanciamoci!, presentato neo giorni scorsi, che indica tutt’altra direzione per il Paese, attraverso 111 proposte – dettagliate, concrete e immediatamente attuabili – che delineano una contromanovra di bilancio da 55,2 miliardi di euro a saldo zero, tracciando il percorso di un’economia diversa, fatta di scelte pubbliche coraggiose sulla base di un modello di sviluppo che rimetta al centro le persone, i territori e il futuro delle giovani generazioni. Con la pace e il disarmo come stelle polari.
Per quanto riguarda il fisco, la contromanovra alimenta le casse dello Stato con poco più di 27 miliardi di euro. “La proposta più consistente, si legge nel documento, è una tassa dell’1% sui patrimoni superiori a 5 milioni di euro, più di 115mila persone solo in Italia, che da sola produrrebbe un gettito extra di 18 miliardi di euro.
In un’ottica di redistribuzione e di una vera progressività fiscale si propone poi di aumentare, con l’introduzione di tre nuovi scaglioni Irpef, l’aliquota dovuta per i redditi superiori a 5 volte il reddito medio dichiarato, ovvero l’introduzione di uno scaglione del 45% per i redditi tra 100 e 200mila euro, del 50% tra 200 e 300mila euro, del 55% sopra i 300mila euro.
Proponiamo, inoltre, una maggiore tassazione di beni di lusso o dannosi, quali imbarcazioni da diporto oltre i 14 metri o i voli dei jet privati, e la riduzione della franchigia per la tassa di successione a 1 milione di euro con aliquote raddoppiate rispetto alle attuali.
Un altro punto fondamentale è l’introduzione di una vera tassa sulle transazioni finanziarie applicabile a tutte le azioni e a tutti i derivati e, nel caso azionario, a tutte le singole operazioni, con introiti pari a 3,7 miliardi, congiuntamente a un aumento della tassazione flat sulle rendite finanziarie dal 26 al 30%, in attesa dell’assoggettamento di queste rendite alla dichiarazione Irpef.
Infine, proponiamo una serie di misure per migliorare il funzionamento dei Comuni, partendo dallo sblocco dei vincoli alle assunzioni e agli investimenti, al miglioramento della capacità di riscossione e a nuove risorse per l’esame delle pratiche inevase di condono edilizio, il recupero dei beni confiscati alla mafia e il contrasto all’abusivismo”.
E la Controfinanziaria di Sbilanciamoci!, che parte da una fiscalità equa e progressiva, punta ad una riconversione ecologica delle imprese, alla tutela del lavoro, dei redditi e delle pensioni, ad investire sull’istruzione, a sviluppare politiche giovanili e culturali, a mettere al centro l’ambiente e lo sviluppo sostenibile, ad avere un welfare pubblico, universalistico e solidale, a tutelare i territori e le filiere locali e a promuovere una nuova economia sostenibile.
Ma punta anche a tagliare le spese militari per investire in pace, diritti e cooperazione. La spesa militare italiana, continua a crescere e nel 2026 arriva a 33,9 miliardi di euro, con investimenti in nuovi armamenti che superano i 13 miliardi. Sbilanciamoci! chiede “una radicale inversione di rotta, proponendo la riduzione degli effettivi militari a 150mila unità – in linea con quanto previsto dalla “Riforma Di Paola” – con un risparmio di 500 milioni, il taglio di 4 miliardi all’acquisizione di nuovi sistemi d’arma da parte del Ministero della Difesa e di 1,6 miliardi ai programmi militari del Ministero delle Imprese e del Made in Italy”.
Sbilanciamoci! propone, inoltre, una drastica riduzione delle missioni militari all’estero con proiezione armata in aree di conflitto (700 milioni di risparmio per le casse statali) e una tassazione del 50% degli extraprofitti delle imprese militari (entrate pari a 750 milioni). Queste misure permetterebbero di liberare risorse ingenti da destinare a una sicurezza orientata alle persone e non alla produzione bellica.
In particolare, una parte dovrebbe essere destinata a sostenere politiche di pace e cooperazione internazionale: servono innanzitutto 700 milioni aggiuntivi per la Cooperazione allo Sviluppo, così da riportare l’Italia sul percorso verso l’obiettivo internazionale dello 0,7% del Pil. Occorrono poi 50 milioni per rafforzare le strutture dell’ONU impegnate nel disarmo umanitario e 300 milioni per avviare una riconversione dell’industria militare verso produzioni civili, utili al Paese e ai territori.
È altrettanto importante restituire spazi e prospettive alle comunità locali, trasformando 20 aree oggi vincolate a uso militare in progetti di sviluppo (200 milioni di investimento).
Infine, Sbilanciamoci! propone di destinare 100 milioni alla costruzione della difesa civile non armata e nonviolenta e alla stabilizzazione dei Corpi Civili di Pace. Anche il Servizio Civile Universale ha bisogno di un rilancio, rendendolo una vera opportunità per migliaia di giovani: servono 100 milioni aggiuntivi per ampliare i posti disponibili e rafforzare tutoraggio, ospitalità dei fuorisede e riconoscimento delle competenze.
Qui per scaricare la Controfinanziaria 2026 di Sbilanciamoci!:
https://sbilanciamoci.info/la-controfinanziaria-2026-della-campagna-sbilanciamoci/.










