4 novembre Festa delle Forze Disarmate.
Un appello rivolto a chi prova a mettersi in discussione.
Dopo decenni senza guerre, dal 2022 anche l’Europa riscopre drammaticamente e direttamente l’orrore della guerra.
Il mondo, purtroppo, questa inutile assurdità la conosce da sempre e l’umanità sembra incapace di superare l’irrazionalità assoluta di risolvere i problemi di convivenza facendo ricorso alle armi.
Perché non proviamo in tanti ad immaginare un mondo nel quale il ricorso alla violenza e ai fucili sia ritenuto talmente inutile da diventare odioso per la nostra intelligenza, indigesto per la nostra sensibilità, inaccettabile per il nostro cuore ?
Il 4 novembre l’Italia festeggia la vittoria nella prima guerra mondiale e questa ricorrenza è diventata da tanti anni la festa delle forze armate.
Ma perché festeggiare un fatto che ha comportato la morte violenta di 600.000 nostri nonni, lutti, distruzioni, drammi esistenziali?
Noi vi proponiamo un azzardo, forse un sogno, certo un punto di vista ribaltato: vi proponiamo di fare del 4 novembre “la Festa delle Forze Disarmate”: trasformiamo questo giorno nell’occasione per onorare anche chi ha scelto l’arma più potente e pericolosa per ogni regime: la nonviolenza organizzata.
Chi sono le forze disarmate? Sono quelle presenze spesso silenziose, talvolta clamorosamente “rumorose”, che osano sfidare l’ordine costituito senza impugnare fucili.
Sono coloro che, come scrisse Martin Luther King, comprendono che “la nonviolenza è un’arma potente e giusta, che taglia senza ferire e nobilita l’uomo che la impugna.”
L’esempio più eloquente di questi mesi ci è stato offerto dalla Global Sumud Flotilla, la cui iniziativa ha riacceso la coscienza di milioni di persone e dimostrato quanto possa risultare insopportabile per i potenti trovarsi di fronte a chi è deliberatamente disarmato.
L’efficacia dirompente della disobbedienza civile
La Flottiglia – che piaccia o meno riconoscerlo – ha ottenuto risultati concreti: senza violare alcuna legge, senza forzare proprietà altrui, disobbedendo agli ordini paternalistici di non sfidare la potenza militare consolidata e confidando esclusivamente nel diritto internazionale.
Invece di celebrare le forze armate, gli eserciti che “mantengono la pace” – o meglio, che congelano temporaneamente la violenza sotto la minaccia delle armi – oggi dovremmo ringraziare le forze disarmate che hanno spinto i potenti, attraverso una pressione mediatica e morale, a cercare soluzioni.
Il vero riconoscimento della pace
Ha fatto sorridere che il nostro ministro degli esteri abbia accolto con grande entusiasmo i video di ringraziamento fatti a Gaza e indirizzati all’Italia.
Ha pensato fossero rivolti al Governo, e invece erano rivolti alle piazze italiane che pacificamente hanno fatto sentire la loro vicinanza al popolo palestinese.
Il vero riconoscimento per la pace non si assegna nelle cerimonie ufficiali, ma viene conferito silenziosamente ma unanimemente da chi osserva e riconosce il coraggio autentico: quello di chi ha rischiato la propria vita non per uccidere, ma per ottenere che il mondo guardasse un massacro, e si scandalizzasse, e protestasse.
Una via diversa è possibile
Oggi, 4 novembre, festeggiamo le forze disarmate e disarmanti: coloro che hanno dimostrato al mondo che esiste un’alternativa al ciclo infinito di violenza.
La nonviolenza non è passività, ma la forma più attiva e coraggiosa di resistenza.
È la scelta di chi rifiuta di diventare ciò che combatte, di chi sa che ogni proiettile sparato perpetua il sistema che vorrebbe abbattere.
Oggi, mentre le fanfare militari celebrano la forza delle armi, noi scegliamo di onorare la forza di chi ha osato essere vulnerabile per dimostrare l’invulnerabilità della verità.
Allora, lunga vita alle forze disarmate: sono loro la nostra unica speranza! Ognuno di noi faccia obiezione alla mentalità bellicistica imperante: un mondo migliore e in pace è possibile !
Pax Christi Punto Pace Bologna, Onde di Coscienza (Obiettori di coscienza & Anno di volontariato sociale Bologna) , Portico della Pace Bologna










