A impersonare il pilota di B52 protagonista del finale del film, nel 1964 Stanley Kubrick scelse l’attore sosia di Donald Trump…
… nooo!!! Ovviamente: l’attuale presidente degli USA è nato nel 1946, e nel 1964 era ignaro del proprio ‘destino nel mondo’.
Suo padre, Fred (1905-1999), era un imprenditore nel settore immobiliare, figlio di Frederick, un tedesco bavarese immigrato negli Stati Uniti due volte, la prima nel 1869 all’età di 16 anni per eludere il reclutamento nelle truppe dell’impero austro-ungarico e la seconda nel 1891, il cui cognome in madrepatria era Drumpf e in America è diventato Trump. Cugino di Henry John Heinz che (in Pennsylvania, precisamente a Pittsburgh, in anglo-tedesco detta Pittsbarig) aveva avviato il rinomato brand di produzioni alimentari, in particolare le famose salse di senape e maionese, il capostipite dei Trump aveva cominciato a lavorare come barbiere e poi intrapreso la carriera nel mondo degli affari investendo in alberghi e ristoranti di New York, poi nelle località turistiche della West Coast, quindi nello Yukon, in Klondike, mentre gli americani dell’est vi accorrevano per la caccia all’oro, e i suoi eredi possiedono una galassia di hotel, residence e palazzi che costella un po’ tutti gli stati dell’Unione nord-americana e in cui spicca un grattacielo, la Trump Tower, che svetta nella skyline di Manhattan.

Uno studente-cadetto alla NYMA / New York Military Academy, un collegio para-militare privato, e dopo il diploma iscritto alla facoltà di economia che si impratichiva nell’impresa di famiglia, nel 1964 Donald Trump non assomigliava (ancora) all’attore corpulento e dalla folta capigliatura arruffata allora 45enne – Louis Bert Lindley, in arte Slim Pickens, nome ispirato alla sua carriera di cavallerrizo di rodeo cominciata con slim pickings (magri guadagni) – identificato adatto al ruolo del maggiore T. J. “King” Kong in sostituzione di Peter Sellers, infortunato e suo malgrado impossibilitato a interpretare il personaggio del baldanzoso militare-cowboy infervorato da ideali patriottici, sogni di gloria e deliri di onnipotenza.
Eppure Il dottor Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba in questi giorni pare molto attuale perché il 30 ottobre scorso il 79enne leader della grande potenza militare ha sbalordito, anche allarmato, tutti con un exploit spettacolare.
Lanciando la ‘notizia bomba’ con un post scritto ‘al volo’ e pubblicato ‘di getto’ sui social-media mentre era a bordo del Marine One in volo per il ritorno in patria subito dopo l’incontro con il presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, Donald Trump ha annunciato al mondo di aver appena ordinato al Dipartimento della Guerra del Governo USA di riprendere a effettuare test delle bombe atomiche interrotti dal 1958 (Statement by the President Concerning Suspension of Nuclear Weapons Tests) dopo il disastroso ‘incidente di Bikini’, cioè l’ineludibile constatazione di un errore di calcolo degli effetti dell’esplosione della bomba termonucleare all’idrogeno che rese inabitabili quattro isole, ancora oggi deserte, e provocò ‘danni collaterali’ in un raggio di 11˙000 chilometri.
“Because of other countries testing programs, I have instructed the Department of War to start testing our Nuclear Weapons on an equal basis. That process will begin immediately…” – Donald Trump: the surprise announcement on Truth Social while aboard his Marine One helicopter flying to meet Chinese President Xi Jinping / REUTERS – 30 OTTOBRE 2025
Traducendo i suoi messaggi in fretta e furia, l’ANSA ha immediatamente riferito l’esplosiva dichiarazione di Trump:
Noi possediamo più armi nucleari di qualsiasi altro Paese. Questo obiettivo è stato raggiunto, incluso un completo ammodernamento e rinnovamento delle armi esistenti, durante il mio primo mandato. La Russia è seconda e la Cina è terza, ancora a distanza da noi ma entro 5 anni ci raggiungerà.
e la spiegazione del presidente USA, cioè che questa sua decisione fosse ineludibile, ovvero motivata da cause di forza maggiore: “A causa dell’enorme potere distruttivo, odiavo farlo, ma non avevo scelta!”.
A questa iniziativa dell’intrepido e irruente Donald “the Great”, una dichiarazione che ha messo tutti in agitazione ma nessuno, nemmeno negli Stati Uniti, ha preso sul serio finché non è arrivata la conferma
U.S. Vice President JD Vance told reporters it was important to ensure the U.S. nuclear arsenal “actually functions properly, and that’s part of a testing regime”.
Ovviamente è immediatamente seguita l’inevitabile ‘reazione a catena’.
Negli Stati Uniti
U.S. Democratic Senator Edward Markey of Massachusetts, who co-chairs the congressional Nuclear Weapons and Arms Control Working Group, said: “A Trumpatomics plan would provoke Russia and China to resume nuclear testing, and China in particular has much more to gain from this than does the United States”.
Daryl Kimball, director of the Arms Control Association, said it would take the U.S. at least 36 months to resume contained nuclear tests underground at the former test site in Nevada. “Trump is misinformed and out of touch [Trump è disinformato e fuori controllo]. The U.S. has no technical, military or political reason to resume nuclear explosive testing,” he said, warning that Trump’s announcement could “trigger a chain reaction of nuclear testing by U.S. adversaries, and blow apart the Nuclear Non-Proliferation Treaty“
REUTERS / 30 OTTOBRE 2025
e, dalle due sponde all’altra parte dei due oceani – Atlantico e Pacifico,
- il Cremlino ha contestato che “President Trump mentioned in his statement that other countries are engaged in testing nuclear weapons. Until now, we didn’t know that anyone was testing”
- Pechino ha ammonito la Casa Bianca rammentandogli impegni che ha assunto con la moratoria sui test nucleari e per il mantenimento dell’equilibrio strategico globale e della stabilità mondiale.
Il giorno dopo, 31 ottobre, l’ANSA informava che in quella stessa data “Trump ci ripensa: ‘Test atomici se altri lo faranno’. Ma il Pentagono dà il via libera per i Tomahawk a Kiev”.
Poi la giornata si è conclusa con le notizie che, prima di recarsi a festeggiare Halloween nella propria lussuosa residenza a Mar-a-lago, insieme alla first lady il 45º e 47º presidente USA ha ricevuto le famiglie dei funzionari della Casa Bianca e nell’occasione ha ammirato due bambini travestiti da Donald e Melania, il maschietto indossando un cappellino come quello trionfalmente sfoggiato da Trump, il berretto con scritto USA oppure “make America great again”, e distribuendo i dolcetti ai bambini ha concesso ai media un bis dell’ameno ‘scherzetto’ con cui aveva attirato l’attenzione nel 2019…










