A Roma e a Casale Monferrato si svolgono due iniziative a cui intervengono, rispettivamente, un superstite alla devastazione provocata a Hiroshima e Nagasaki dalle bombe atomiche che nel 1945 hanno raso al suolo le città e la traduttrice in italiano delle testimonianze dei sopravvissuti alla catastrofe e alle radiazioni.

L’evento intitolato Città e società civile unite per il disarmo nucleare che si svolge alle 17:30 nella sede della Fondazione Lelio e Lisli Basso (Roma – via della Dogana Vecchia, 5) ed è anche trasmesso in streaming (vedi sotto) è incluso nel programma della mobilitazione ITALIA, RIPENSACI promossa da Senzatomica insieme alla Fondazione Be The Hope e dalla Rete Italiana Pace e Disarmo per sollecitare l’adesione dell’Italia al Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW) e rilanciare un dibattito pubblico e istituzionale sul tema del disarmo.

Nelle giornate di mercoledì e giovedì 22-23 ottobre a Roma sono ospitati

  • Masashi Ieshima, un hibakusha – cioè un sopravvissuto alla devastazione di Hiroshima – in rappresentanza della confederazione Nihon Hidankyō, che aggrega le associazioni giapponesi delle vittime delle bombe atomiche e termonucleari che nel 1945 a Hiroshima e Nagasaki uccisero circa 120 MILA persone e ne ferirono, fecero ammalare e traumatizzarono oltre 650 MILA e che sono state fatte esplodere in alcune isole nell’Oceano Pacifico per misurare la potenza distruttiva degli ordigni;
  • Florian Eblenkamp, advocacy officer dell’ICAN / International Campaign to Abolish Nuclear Weapons.

Dopo l’incontro con loro all’evento pubblico di mercoledì 22, i referenti delle due organizzazioni – entrambe insignite del Premio Nobel per la Pace, quella giapponese nel 2024 e quella internazionale nel 2017 – giovedì 23 ottobre nella mattinata saranno accolti alla Camera dei Deputati, dove parteciperaano all’Audizione del Comitato permanente sui Diritti Umani nel Mondo e poi a delle riunioni con alcuni gruppi parlamentari, e nel pomeriggio si recheranno all’Università “La Sapienza”, dove interverranno alla conferenza Dalla memoria all’impegno per il disarmo – Ottant’anni dopo Hiroshima coordinata dal Dipartimento di Scienze Sociali ed Economiche dell’ateneo romano.

A Casale Monferrato, dove nel 2024 è stato piantato un bagolaroCeltis sinensis della ‘famiglia botanica’ di circa 160 esemplari di oltre 30 specie vegetali denominati hibaku-jumoku, una parola composta dal sostantivo jumoku che significa ‘albero’ e l’aggettivo hibaku che, come il vocabolo che indica le vittime delle bombe atomiche e nucleari, significa ‘bombardato’, nel pomeriggio di mercoledì 22 ottobre alla conferenza sul tema Armi nucleari e sicurezza umana interviene la traduttrice in italiano delle testimonianze degli hibakusha, Marta Durin, che nel 2023 è stata selezionata per il programma Youth Leader Fund for a World without Nuclear Weapons coordinato dall’Ufficio Disarmo delle Nazioni Unite e, oltre che alla Unione scienziati per il Disarmo e ai gruppi Youth for TPNW e Youth Network di Stop Killer Robots Campaign, è associata sezione italiana della WILPF / Women’s International League for Peace and Freedom, al cui interno ricopre il ruolo di global convenor per la rete giovanile (Young WILPF Network) e coordina il gruppo di lavoro internazionale su disarmo e smilitarizzazione.

«Nel contesto internazionale in cui ci troviamo a vivere oggi le armi nucleari ricoprono un ruolo centrale: per alcuni stati sono una garanzia di sicurezza, per altri una terribile arma di distruzione di massa da mettere al bando – spiega Marta Durin, che a Casale Monferrato presenta la propria relazione in una giornata molto particolare, mentre in Europa e in Italia è in svolgimento l’esercitazione NATO Steadfast Noon, e pochi giorni prima dell’inizio della Disarmament Week (24-30 ottobre) coordinata dalle Nazioni Unite – Diventa quindi fondamentale parlarne e capire come i singoli cittadini possano intervenire per garantire un futuro senza armi nucleari, in cui la sicurezza sia umana e collettiva» [Una questione “esplosiva”].

L’incontro con lei a Casale Monferrato è promosso dal CSVAA / Centro Servizi per il Volontariato Asti Alessandria ed è la seconda del ciclo di sei conferenze proposte nel programma PACIF-I-CARE – COSTRUIRE PERCORSI DI SOLUZIONE DEI CONFLITTI composto da una serie di attività esperienziali e didattico-formative finalizzate a diffondere la cultura della pace. All’attuazione dell’iniziativa, pianificata e organizzata dai coordinatori della MEZZORA DI SILENZIO PER LA PACE E LA GIUSTIZIA SOCIALE, la manifestazione settimanale che nella cittadina piemontese si svolge ogni venerdì pomeriggio dal gennaio 2024, ora continuativamente da quasi due anni, collaborano l’associazione E-FORUM / Educational Forum, la RETE SCUOLE INSIEME e il collettivo DONNE INSIEME di Casale Monferrato e l’associazione SLOW FOOD MONFERRATO CASALESE E MONCALVO, cooperano le associazioni e aggregazioni locali che sostengono e promuovono l’iniziativa – sezione ANPI, associazione  IL PANIERE, circolo LEGAMBIENTE VERDEBLU, associazione MAMME IN CERCHIO, comunità MASCI, gruppo di pratica meditativa dharma zen PICCOLE RADICI DI PACE, network RETE DELLE ALTERNATIVE e associazione di solidarietà internazionale RETE RADIÉ RESCH – e contribuiscono alcune cooperative e imprese locali: il caffè-bistrot COCO, la sartoria del laboratorio APS LE MADAMIM e il laboratorio artigianale di pasticceria PORTINARO & C. di Casale Monferrato e il salumificio MIGLIETTA di Serralunga di Crea.