Venerdì 17 ottobre al Teatro di Varese, con il patrocinio del Comune, si è tenuta una performance teatrale molto intensa e significativa.
La compagnia teatrale Altretracce, che a breve compirà nella sua formazione attuale dieci anni, lavora su tutto il territorio nazionale e venerdì, grazie all’associazione Matrioska di Orino e al supporto del collettivo FemVa di Varese, ha presentato a una ricca platea, con tante famiglie e molti bambini, il suo spettacolo “Parole, parole, parole”, che verrà presto ripetuto in Piemonte e in Veneto. Il ricavato andrà all’associazione Pali Hope, di cui all’inizio della serata è stato letto un comunicato di ringraziamento, che opera a Gaza attraverso una rete di volontari del posto.
Liberamente ispirato al libro “La grande fabbrica delle parole” dell’autrice francese Agnès de Lestrade e dell’illustratrice argentina Valeria Docampo, è stato adattato per il teatro con la regia di Valentina Maselli e gli attori Antonio Brugnano e Massimo Zatta.
Il tema sono le parole, che diventate prive di significato hanno perso valore. Per poter usare parole ricche di significato queste devono essere acquistate, ingoiate e poi pronunciate, quindi solo i più ricchi possono permettersele.
Nell’adattamento teatrale i due protagonisti, un tempo amici e oggi nemici, uno ricco con la possibilità di acquistare molte parole, e l’altro povero, quindi molto silenzioso, ma anche molto espressivo, devono trovare il modo di riconciliarsi con le parole giuste e la difficoltà nel reperirle. Per tutta la durata dello spettacolo si susseguono scene buffe, ma anche commoventi. La scenografia semplice e molto efficace accompagna i due nemici-amici tra presente e passato, con una mimica incredibilmente coinvolgente. Riusciranno a fare la pace?
Lo spettacolo è molto adatto a un pubblico di bambini, ma anche gli adulti ne possono godere piacevolmente. Una bella serata di parole di pace, arte teatrale e meritevoli progetti di aiuto per la Palestina.
Per informazioni l’indirizzo e-mail è altretracce@gmail.com











