”Put Your Soul On Your Hand and Walk”, Metti la tua anima in mano e cammina, sono le parole con le quali la fotoreporter ventiseienne Fatma “Fatem” Hassouna – vissuta sotto i bombardamenti e uccisa a Gaza con tutta la famiglia il 16 aprile 2025 – spiega alla regista Sepideh Farsi, profuga dall’Iran e in esilio a Parigi, il sentimento con il quale si avventurava a fotografare per le strade distrutte della sua città. Cercando di meglio capire e divulgare la situazione palestinese, Sepideh Farsi ha conosciuto Fatma Hassouna in video chiamata e il film è un dialogo tra le due donne che stringe il cuore, straziante, agghiacciante, quando si sentono i lamenti dei feriti e il deflagrare autentico delle bombe.
Fatem sarebbe felice di uscire dalla pericolosa reclusione in cui vive, senza cibo e acqua. Felice di conoscere il mondo delle persone normali, ma non abbandonerebbe mai la sua terra perché sente che Gaza, la Palestina, hanno bisogno di lei, dei suoi racconti fotografici, perché la gente sappia e si adoperi per la pace. È una ragazza intelligente, creativa, bellissima, mortificata dal velo che le nasconde i capelli, sorride malgrado la terribile situazione in cui si trova, mostrando una chiostra di denti bianca e perfetta. Con lei i fratelli più giovani, i piccoli della sua cerchia parentale. Fatem racconta la sua quotidianità attraverso una connessione instabile nella quale l’immagine spesso si sgrana, la sua lotta di resistenza per trovare cibo, acqua, batterie per i suoi strumenti di lavoro.
La regista ha affermato che gli occhi di Fatem sono diventati i suoi stessi occhi su Gaza, che Fatem è una finestra sul mondo. Fatma “Fatem” Hassouna nell’intervista ha affermato con ingenuità di credere a quello che il Corano afferma e cioè che ogni cosa accade per una sua ragion d’essere e un suo perché. Non sembra d’accordo Sepideh Farsi, nè tanto meno lo spettatore che impotente assiste alle scene reali di una tragedia che mostra la follia umana. La stampa, commossa, non ce la fa neanche ad applaudire, tale è il silenzioso malessere che ha invaso tutti. Uscendo dalla sala si ode qualche sospiro: un film come questo fa comprendere, sentire fisicamente, cosa vuol dire vivere in quell’atmosfera, cosa realmente significa la discussa definizione di “genocidio”.
Trailer del film
Put Your Soul On Your Hand and Walk (2025)
Un film di Sepideh Farsi con Sepideh Farsi e Fatma “Fatem” Hassouna
Genere: Documentario
Durata: 110 minuti.
Produzione: Francia, Iran, Palestina










