Negli ultimi giorni a Roma sono apparsi centinaia di manifesti che sembravano annunciare l’uscita di un film: “30 mila naufraghi sotto i mari” e “Dal 3 ottobre”. Si tratta di una nuova campagna di comunicazione e mobilitazione in occasione della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza.

Negli ultimi giorni a Roma sono apparsi diversi manifesti anonimi con la scritta: 30mila naufraghi sotto i mari. Il riferimento è a “Ventimila leghe sotto i mari”, il romanzo d’avventura di Jules Vernes. La produzione, si legge sui manifesti, è a cura di Italia e Libia e gli attori migranti senza nome. Si tratta della prima fase di una campagna di comunicazione che SOS MEDITERRANEE svela oggi, in vista della Giornata della Memoria e dell’Accoglienza, il prossimo 3 ottobre. Una campagna per generare attenzione e sensibilizzare sulle morti nel Mediterraneo, ma anche per chiedere un finale diverso, un cambiamento delle attuali politiche migratorie. 

Come in tanti film dello stesso regista, le storie dei migranti che attraversano il mare sembrano già scritte e il finale spesso si ripete: il Mediterraneo diventa la loro tomba. Di molti non sapremo mai neanche che sono partiti, perché inghiottiti dalle onde prima che chiunque potesse accorgersi di loro; questi morti invisibili si aggiungono alla vite perse nel Mediterraneo centrale: oltre 30 mila morti negli ultimi 10 anni.

Esiste però la possibilità di un finale diverso, che parli di diritto alla vita in quel mare profondo ed eletto suo malgrado a simbolo di una delle più grandi tragedie umanitarie degli ultimi decenni: SOS MEDITERRANEE lavora ogni giorno per  salvare vite in mare. La campagna esce in occasione del 3 ottobre, anniversario del naufragio di Lampedusa del 2013, dove persero la vita 368 persone e che costrinse cittadini e politica ad aprire gli occhi su quello che stava accadendo a pochi chilometri dalle coste dell’Europa nell’indifferenza generale. 

“Da quel giorno – spiega Valeria Taurino, direttrice generale di SOS MEDITERRANEE ITALIA – nessuno ha più potuto fingere di non sapere. Le storie di quelle persone in questi 12 anni sono rimaste tutte tristemente uguali, e molto spesso si sono concluse in modo drammatico: noi non ci stiamo, vogliamo per tutti un finale diverso, per questo abbiamo lanciato questa campagna.

Lo scorso 24 agosto la nostra nave è stata attaccata  dalla Guardia Costiera libica, e da quel giorno siamo fermi per via dei danni da riparare: questo è solo un capitolo della nostra storia, che speriamo si chiuda prima possibile per poter tornare in mare a pattugliare quel fazzoletto d’acqua teatro di tragedie ma anche di speranze  e voglia di rinascita.

Chiunque si trovi in pericolo in mare ha il diritto di essere salvato e ogni storia di quelle migliaia di uomini, donne e bambini merita un finale diverso da quello che la politica italiana e l’Europa, colpevoli e indifferenti, hanno scritto per loro“.

In occasione dell’anniversario della strage di Lampedusa e per lanciare questa nuova campagna, SOS MEDITERRANEE ha anche organizzato una serie di eventi in tutta Italia:

  • Torino: “La luna da sotto il mare – SOS MEDITERRANEE e Nathan Kiboba commemorano il 3 ottobre” Nella cornice del Festival dell’accoglienza, all’Off Topic alle ore 18, si terrà un incontro con Nathan Kiboba e il co-autore Cristiano Sormani Valli. Prima del talk, la musica di Marilì.
  • Milano: “Cambiamo il finale” – Al Rob de Matt, ore 19, talk con Luca Misculinde Il Post e Greta Granzini, direttrice fundraising SOS MEDITERRANEE Italia. Dopo il talk, visione del documentario del Comitato 3 Ottobre Senza nome.
  • Bologna “La memoria diventa denuncia” – Alle 17 presso Sala Borsa (Comune), tavola rotonda con Valeria Taurino, direttrice generale SOS MEDITERRANEE ITALIA, Max Cavallari TBC, Mediterranea, Amnesty Bologna, Avvocato di Strada, testimonianze, musica. Alle 19.30 fiaccolata in memoria di tutte le vittime del mare.
  • Roma “Racconti di mare e di terra – storie di migrazioni a 12 anni dal naufragio di Lampedusa” – Al Monk alle 19.30evento che vedrà, oltre alla proiezione di Real People, docufilm di Olmo Parenti girato a bordo della Ocean Viking, un dibattito con Refugees Welcome Roma, Ciao onlus e l’associazione Non dalla guerra.