Una giornata importante: martedì 5 giugno ha avuto luogo a Riace, piccolo borgo della costa ionica calabrese arroccato tra le alture dell’Aspromonte, dove il sogno di un mondo diverso e migliore è diventato realtà ed esperienza concreta dal 1998, quando i primi curdi approdarono sulle coste calabresi ed ottennero lì accoglienza.
Ma l’amministrazione comunale di Riace questa volta ha superato se stessa e ha organizzato, prima e unica al momento in Italia e forse nel mondo, un gemellaggio con il Comune di Gaza. Si è trattato di un evento dal forte valore simbolico, ma non solo perché è, soprattutto, il segno tangibile di un interesse fortissimo nei confronti di un popolo martoriato dal 1948 e vittima di ogni sorta di violenza, di crimine e di ingiustizia; uno dei popoli più sfortunati della terra, le cui sofferenze gridano “vendetta” e che non ha mai trovato pace e giustizia, quella pace e quella giustizia a cui avrebbero diritto tutti i popoli e tutti gli esseri umani.
La manifestazione ha avuto inizio alle 19 con un Consiglio Comunale aperto alla partecipazione di tutti e alla presenza della giunta e del Sindaco Mimmo Lucano; naturalmente e per ovvi motivi né il sindaco, né alcun rappresentante del Consiglio Comunale di Gaza ha potuto essere fisicamente presente a Riace, ma grazie ad un collegamento da remoto e alla profuga palestinese Lana Alhaddad, che ha brillantemente curato le traduzioni, tutti i presenti hanno potuto sentire e ascoltare le parole del Sindaco di Gaza City Ydahya Sarraj.
Lana Alhaddad ha concentrato il suo intervento su due aspetti molto importanti: innanzitutto ha evidenziato e ricordato le sofferenze del popolo di Gaza non dal 7 ottobre 2024, ma da molti decenni, poi si è concentrata sui ringraziamenti alla comunità riacese e all’amministrazione comunale che ha fortemente voluto questo gemellaggio. Molto toccanti e incisive sono state soprattutto le parole del Sindaco Lucano; quest’ultimo, infatti, dopo aver ribadito la necessità di essere sempre dalla parte di chi soffre e di chi ha bisogno di aiuto e di supporto, ha concentrato la sua attenzione sull’evento in corso, definendolo un “gemellaggio contro l’indifferenza” e un segno concreto di solidarietà con i palestinesi di Gaza.
I riacesi hanno conosciuto, come e più di altri popoli, l’emigrazione e la necessità di abbandonare la propria terra natale in cerca di un futuro migliore e per questo è stato per loro molto semplice comprendere bene e fare proprio il messaggio di Lucano. Un messaggio che dovrebbe travalicare il piccolo borgo e la Calabria, per arrivare in tutto il mondo; il modello di accoglienza messo in piedi da Lucano, infatti, non si limita a dare vitto, alloggio e assistenza ai migranti e a chiunque venga da situazioni di disagio, come fanno molte altre realtà in Italia e nel mondo, ma si batte per offrire un esempio concreto di società ispirato ai principi dell’eguaglianza e della fraternità tra i popoli, che debbono riconoscersi tutti fratelli.
Non sappiamo se Lucano sia un credente o meno, l’unica cosa certa è che la sua mano è guidata da Dio che si serve di lui per donare al mondo un messaggio di speranza; quella speranza di cui in questi tempi oscuri e incerti della globalizzazione abbiamo tutti bisogno e che costituisce l’unica “arma” per combattere lo sconforto e la disperazione.
Dopo i discorsi e i calorosi applausi dei presenti, si passa all’esterno e si procede alla scoperta della targa in cui compaiono i nomi di Riace e di Gaza e una scritta in arabo.
Un pubblico “gioioso”, ma consapevole dell’importanza del momento è accorso da tutta la Calabria per assistere a questo evento, ma anche e, soprattutto, per esprimere la propria solidarietà al popolo di Gaza e offrire le proprie parole di stima nei confronti del coraggioso e rivoluzionario Sindaco di Riace gridando a gran voce: “Grazie Lucano per essere l’esempio tangibile di come un mondo migliore sia possibile; grazie Lucano per essere la luce in un mondo buio; grazie Dio per aver donato alla Calabria e al mondo intero un visionario di nome Mimmo Lucano.”
Ad maiora semper per Riace e per il mondo perché la pace possa esplodere e contagiare tutti.












