Dal 3 al 6 luglio 2025 si è svolto a Venlo, in Olanda, il festival Matriarchy for future.
“Il mondo a un punto di svolta
Come? Possiamo deciderlo noi!
Riportiamolo in equilibrio. Grazie alla conoscenza dei popoli matriarcali sopravvissuti alle ondate di violenza della colonizzazione e dell’opera missionaria, è possibile presentare una visione del futuro forte e concreta.
È positivo che così tante persone siano già in viaggio, in così tanti posti diversi.
Vogliamo concentrare questa energia per la vita nel festival. Comunitaria, pacifica, libera e autodeterminata.”
Un evento unico, ben articolato tra sapere, spiritualità, condivisione e musica – con più di 30 relatori e 7 diversi gruppi musicali – attorno ai valori matriarcali di rispetto della Terra, uguaglianza e solidarietà, per la creazione di una società basata sul rispetto reciproco per un futuro armonico.
Beninteso, le società matriarcali sono delle società egualitarie che non corrispondono a dominazione femminile, ma si basano su equità, solidarietà e ciclicità.
Il festival si è proposto non solo come evento artistico e culturale, ma anche come esperienza trasformativa e ispiratrice per le future generazioni.
Per 4 giorni, nello splendido castello de Berckt e nel suo parco si sono susseguiti numerosi laboratori, eventi e incontri e le più di 500 persone presenti, provenienti da moltissime nazioni, hanno potuto incontrarsi e condividere questa visione di una pacifica rivoluzione matriarcale, che appare sempre più necessaria. I temi principali riguardavano le società, la politica, l’ecologia, l’economia e la spiritualità.
Ha aperto il festival una cerimonia di presentazione, dove le organizzatrici hanno raccontato dei 5 anni di preparazione e della idea che ha sorretto tutto il loro lavoro e che si è espletata in tutti gli eventi che si sono susseguiti.

Le organizzatrici del festival
Alcuni degli eventi principali:
Heide Goettner Abendroth grazie al suo lavoro durato una vita e alla sua collana «Das Matriarchat» è considerata la fondatrice della moderna ricerca matriarcale. Ha tenuto un seminario nel quale ci ha parlato della sua visione sul futuro matriarcale.
La politica rivoluzionaria che propone si basa sui risultati delle sue ricerche e il suo obiettivo è creare una società egualitaria e pacifica. Come ciò possa essere raggiunto ci viene mostrato dalle società matriarcali viventi, le cui tradizioni risalgono a secoli/millenni fa. La loro economia, politica, organizzazione sociale e spiritualità mostrano modelli estremamente interessanti di come le società, basate sull’equilibrio e sulla reciprocità, possano essere create e mantenute senza violenza. Questo vale sia per le microstrutture di famiglia, clan e villaggio, sia per la macrostruttura di città, regione e interconnessione tra regioni.
La sua conferenza ha spiegato come questo ricco tesoro di esperienza umana possa essere utilizzato oggi per lo sviluppo di una nuova società senza violenza e guerre.
La risposta del pubblico è stata di puro entusiasmo e il giorno seguente Heide e alcune altre volontarie hanno simulato una manifestazione, che ci invitano a replicare, per dimostrare la “visione” che accompagna la necessaria scelta che occorre fare: “Perché una cosa è certa: il futuro dell’umanità sarà matriarcale. Altrimenti, non ci sarà alcun futuro”.

Genevieve Vaughan, ricercatrice indipendente, è fondatrice della multiculturale Foundation for a Compassionate Society e della rete International Feminists for a Gift Economy su tutti gli aspetti del paradigma del dono come alternativa al capitalismo patriarcale. Vive tra l’Italia e gli Stati Uniti ed è autrice e curatrice di diversi libri.
Al festival Genevieve ha parlato dell’economia del dono materno come alternativa profonda al capitalismo patriarcale.
Il dono unilaterale delle madri ai figli è la prima forma di economia, ma non è stato riconosciuto come tale dall’economia dello scambio del quid pro quo, che la contraddice. Eppure, il dono “libero”, dal respirare alla comunicazione e al provvedere, è un modo molto più ampio di soddisfare i bisogni rispetto allo scambio. Ha spiegato che l’interazione materna originaria di dare-ricevere con il neonato stabilisce il modello di base delle nostre vite, ma che viene contraddetto in due modi: dalla socializzazione del bambino in opposizione all’identificazione materna primaria e dalla contraddizione di mercato del dono tramite lo scambio. Queste sono due astrazioni del dono che causano il capitalismo patriarcale e la rimozione del valore del dono degli esseri umani e del pianeta. Riconoscendo il nostro modello unilaterale originale di dono, possiamo tornare alla sua mentalità, al suo modello e alle sue priorità materne, che si esprimono nei valori del matriarcato.
Annine van der Meer è una storica, teologa ed esperta olandese di simbolismo. È autrice di 20 libri di approfondimento sugli studi sulle donne e la Dea e sulle società egualitarie di pace, antiche e moderne; il suo lavoro è una diretta continuazione del lavoro di Marija Gimbutas. Al festival ha parlato della storia invisibile delle donne e della Dea attraverso le raffigurazioni artistiche, un nuovo approccio storico-artistico che traccia una mappa definitiva del contributo della donna all’evoluzione e pone fine a una storia maschile senza donne.
Ha ricordato le madri primordiali, che molto più tardi furono chiamate “Veneri”, riabilitate come le prime leader dell’umanità, un sistema simbolico femminile globale che mostra una coerenza sorprendente. Ha mostrato come le culture preistoriche abbiano prodotto molta più arte femminile che maschile, rappresentata così spesso nelle società basate sulla pace e l’equilibrio, di cui le donne erano portatrici, e come un sistema simbolico maschile vi si è sovrapposto; ora l’immagine femminile è svalutata e il mondo è cambiato in una valle di lacrime.
Francesca Rosati Freeman, insegnante, scrittrice, documentarista ha presentato il suo film/documentario “Nu Guo. In nome della madre”, girato presso la società matricomunitaria dei Moso (Cina) e ha raccontato la sua esperienza di vita con loro e del timore di possibili trasformazioni con l’incremento del turismo di massa; nel suo viaggio dello scorso maggio ha potuto verificare che le basi della loro società sono ben solide. Ha parlato della sua esperienza del gruppo Matricomunità che ha fondato nel 2021 con l’obiettivo di informare e formare donne interessate ai valori matriarcali e a come applicarli nella vita quotidiana.
Jean Marler, archemitologa (curatrice personale di Marija Gimbutas fino alla sua morte) con Layli Moreno e Hayden Mayorga provenienti dal Costarica, hanno parlato della popolazione BriBri, una società matrilineare ancora esistente, che pratica un’economia matriarcale e agricoltura biologica con recupero dei semi e delle coltivazioni tradizionali e delle esperienze vissute per rivitalizzare il potere delle donne nei loro contesti, territori e società, passati e presenti, verso orizzonti condivisi tra donne e uomini.
Una bellissima canzone da loro creata è Tayela: https://www.youtube.com/watch?app=desktop&v=XqAZV6xFi-A
Il Concilio Europeo delle Nonne ha un numero variabile di organizzatrici. Si sono presentate e hanno raccontato dei loro incontri, che si svolgono ogni 9 mesi in presenza in una nazione diversa, dove si scambiano antichi saperi e saggezza per incoraggiare le persone a realizzare e sostenere un ambiente di vita sano per i nostri figli e nipoti. A seguire hanno tenuto una cerimonia in cerchio nel prato del parco.
(https://councileugrandmothers.eu/) –
Ogni sera sul palco c’è stata musica e il bellissimo concerto finale di Yael Deckelbaum, attivista pacifista israeliana, che ci ha raccontato della difficile situazione dei pacifisti nel suo Paese; ha cantato alcuni pezzi con lei la pacifista araba Meera Eilabouni. La sua canzone «Preghiera delle madri» è stata creata insieme alle donne coraggiose che hanno guidato il movimento «Le donne lottano per la pace».
(qui la sua canzone https://youtu.be/YyFM-pWdqrY?si=JnJRaQVPezAOZedf)
Tra un incontro e l’altro i/le partecipanti hanno avuto modo di conoscersi e interscambiare, arricchendosi con le diverse esperienze che stanno avendo luogo in molte parti del mondo.
Concludo con le parole di Heide Goettner Abendroth:
“… Oggi siamo immersi in una pluralità di forze che si contendono il futuro. Da una parte, viviamo la fine drammatica del patriarcato, che minaccia la distruzione totale di popoli e civiltà e perfino della stessa biosfera terrestre. Ignorarlo sarebbe irresponsabile. Dall’altra parte, tuttavia, stanno crescendo nuove forze di rinnovamento, tutte dirette verso l’emergere di nuovi modelli matriarcali. Le tante creazioni delle donne, già oggi concrete e diverse, sono modelli reali: il futuro inizia da lì. (…) Osservare questa rinascita, vedere giovani e giovanissime donne che si riconnettono alla forza delle “antenate”, dà speranza. Le donne sono ovunque, sono tante, rappresentano metà dell’umanità. Saranno loro, in definitiva, a portare al superamento dell’attuale patriarcato e a rendere quel sistema solo un ricordo del passato.
Perché una cosa è certa: il futuro dell’umanità sarà matriarcale. Altrimenti, non ci sarà alcun futuro.”
Maggiori informazioni sul programma, sulle relatrici/relatori, sulle organizzatrici e foto dell’evento sono sul sito https://matriarchy-for-future.net/en/
https://www.instagram.com/matriarchyforfuture/
Per approfondire: Marija Gimbutas (1921-1994) Lituana, è emigrata negli Stati Uniti nel 1949. La sua conoscenza multidisciplinare della preistoria dell’Europa orientale ha influenzato la sua ricerca pionieristica, che ha portato alla creazione dell’archeomitologia, per indagare adeguatamente la vasta iconografia dell’immaginario femminile e la centralità delle donne nelle società non patriarcali dell’Europa antica.
Heide Goettner Abendroth: www.hagia.de (Il testo completo della sua relazione è qui https://matri-comunita.blogspot.com/2025/07/una-visione-del-futuro-matriarcale-di.html).
Genevieve Vaughan: http://gift-economy.com/ (Il testo completo della sua relazione è qui https://matri-comunita.blogspot.com/2025/07/per-una-reinterpretazione-radicale.html).
Annine van der Meer: www.annine-pansophia.nl
Francesca Rosati Freeman: www.francescarosatifreeman.com – il gruppo Matricomunità: info.matricomunita@gmail.com – https://matri-comunita.blogspot.com/ – www.youtube.com/@Matricomunitá
Joan Marler: www.archaeomythology.org
Daniela Annetta, attivista, esponente di Matricomunità, socia e grafica di Multimage










