Dopo gli attacchi terroristici dei coloni israeliani integralisti che nei giorni e settimane precedenti che hanno tentato di bruciare siti archeologici e religiosi, i coloni che vivono negli insediamenti illegali costruiti in Cisgiordania attorno a Taybeh e nella Valle del Giordano hanno compiuto attacchi notturni, incendi alle case, ai prodotti agricoli, compresi gli uliveti secolari, e soprattutto hanno cercato di dare fuoco ad una chiesa del 500 , la chiesa di San Giorgio il protettore del paese, e l’antico cimitero cristiano.

Grazie alla vigilanza degli abitanti che si sono accorti dell’attacco e hanno chiesto soccorso ai villaggi vicini, sono riusciti a spegnere il fuoco e a evitare il disastro.

A seguito di questi atti terroristici domenica 13 luglio ed lunedì 14 luglio 2025 Taybeh è stata al centro della attenzione mondiale, sui media e in alcune tv .

Un componente del Comitato Esecutivo dell’OLP nonché il segretario Generale del Fronte di lotta popolare palestinese, il dr. Ahmed Majdalani, a capo di una delegazione composta da personalità palestinesi, si è recato a Taybeh in una visita di solidarietà dove ha incontrato il Parroco della chiesa latina Padre Bashar Fauadleh e il Sindaco di della città colpita Suliman Khuorieh nonchè un gruppo di cittadini.

Il politico palestinese dopo avere fatto un sopraluogo ed ascoltato l’autorità religiosa e istituzionale ha
espresso la sua solidarietà e quella dell’intero OLP evidenziando il pericolo che rappresentano i coloni ed i loro tentativi di terrorizzare la gente e creare un clima di terrore per la popolazione per costringerli di andare via.

Il politico e già ministro dell’Autorità Palestinese ha ribadito l’importanza di questa città non solo dal punto di vista storico, ma anche dal punto di vista religioso in quanto è l’unica città della Palestina storica cristiana e rappresenta un modello di convivenza con tutto il contesto palestinese per cui questa città per la sua particolarità sarà al centro dell’attenzione dell’Autorità Nazionale Palestinese.

Lunedì 14 luglio è stata la volta del mondo religioso e diplomatico.

Si sono recati a Taybeh i tre Patriarchi di Gerusalemme, quello latino – cattolico,( il cardinale italiano Pizzaballa), quello ortodosso e il melchita accompagnati da un numero elevato di sacerdoti e di corpi diplomatici occidentali, quasi di tutte la UE, e moltissimi diplomatici dell’America Latina accreditati presso l’Autorità Nazionale Palestinese (non erano presente i diplomatici USA).
Erano inoltre presenti moltissimi cittadini non solo di Taybeh ma di tutti i villaggi e città limitrofi.

A ricevere questa marea di diplomatici, uomini religiosi e anche semplici cittadini e a dar loro il benvenuto è stato in prima fila il Sindaco di Taybeh Suiliman Khuorieh che nel suo intervento ha ringraziato tutti i presenti per la loro solidarietà e perché la loro presenza qui testimonia in modo concreto cosa significa questa città per tutti quanti. Ha illustrato la paura e la sofferenza della popolazione, ma ha detto che nessuno è intenzionato di mollare e di andare via: questa è la nostra terra e in essa vogliamo stare e continuare a vivere.

Il sindaco ha chiesto aiuto a tutti perché Taybeh possa continuare a rimanere quella che è oggi: un modello di convivenza pacifica in tutto il contesto palestinese.

Oltre il sindaco è intervenuto padre Bashar a nome dei tre sacerdoti di Taybeh che rappresentavano le tre comunità cattolica, ortodossa e melchita (Bashar, David e Jack), spiegando quello che è accaduto nelle settimane e nei giorni precedenti e il tentativo dei coloni di costruire un altro insediamento a Taybeh.
Padre Bashar ha ringraziato i presenti e ha chiesto i loro aiuto e sostegno contro questa politica di
colonizzazione.

Finito il ricevimento, si vedeva un numero inimmaginabile di persone che hanno marciato assieme nella via del paese fino alla chiesa di San Giorgio (Al Kahder) dove hanno celebrato la messa ed hanno letto il vangelo di Giovanni in cui si recita “Gesù va nel Villaggio di Efraim, dopo aver risuscitato Lazzaro, fino alla settimana di Pasqua” (Giovanni 11,54).

Efraim (detta anche Taybeh), posta su una collina a cono, guarda la valle del Giordano e il Mar Morto, a 16 miglia al nord-est di Gerusalemme e 5 miglia ad est di Bethel.

Al termine, il patriarca ortodosso Tiofilus, il Terzo Patriarca di Gerusalemme, ha letto un appello a nome di tutti i presidenti delle chiese di Gerusalemme, rivolgendosi al mondo e chiedendo di stare vicino a Taybeh.
Ha chiesto al mondo intero di pregare per Taybeh , soprattutto ai fratelli cristiani ricordando che la chiesa si è conservata in questa terra da oltre 2000 anni per cui si dovrebbe condannare e rifiutare questo comportamento disumano dei coloni.
Ha messo poi in evidenza quello che sta accadendo, sostenendo che sta minacciando la presenza dei cristiani a Taybeh e tutto quello che rappresenta richiamando la comunità internazionale alla sua responsabilità di proteggere e tutelare la comunità e i luoghi religiosi.

Inoltre anche il Re Abdullah Secondo di Giordania ha fatto leggere un messaggio ai presenti dove ha condannato senza mezzi termini gli attacchi dei coloni a Taybeh in modo particolare sempre alla chiesa di San Giorgio (Al Khader) e l’antico cimitero cristiano vicino.
Questi attacchi, afferma il Re di Giordania, rappresentano una violazione palese dei luoghi santi e minacciano la stessa presenza dei cristiani in Terra Santa.
Va ricordato che il Re Giordano è il responsabile dei luoghi santi, siano essi cristiani o musulmani a Gerusalemme, una responsabilità religiosa, storica che risale a molti anni dietro ed esattamente al 1924, confermata nel 1994.

Il mio auspicio che questa solidarietà, vicinanza e sostegno a questa comunità da parte di molte personalità religiose, diplomatici, e istituzionale siano essi locali e internazionale continui veramente per evitare un rischio effettivo e concreto, cioè quello di svuotare la Terra Santa dai cristiani.

Questo rischio significa per i palestinesi un impoverimento culturale, religiose ed etico e per il mondo cristiano rappresenta la fine di questa presenza che dura da oltre 2000 anni .
Ecco il mio appello a tutti non vi scordate di Taybeh.

Milad Jubran Basir