Il nuovo rapporto della FAO esamina le potenzialità degli organismi del suolo nel garantire sistemi agroalimentari sostenibili e nel mitigare i cambiamenti climatici

I suoli sono uno dei principali serbatoi di biodiversità: è nel suolo, infatti, che è custodito più del 25 percento della diversità biologica mondiale. Al suolo, inoltre, è legato il ciclo di vita di oltre il 40 percento degli organismi viventi negli ecosistemi terrestri.

4 dicembre 2020, Roma – Gli organismi del suolo hanno un ruolo determinante da svolgere nel promuovere la produzione alimentare, rendere più nutrienti i regimi alimentari, proteggere la salute umana, riparare all’inquinamento ambientale e contrastare i cambiamenti climatici, ma il loro contributo rimane ampiamente sottovalutato. È quanto emerge dal primissimo rapporto della FAO dal titolo “Lo stato delle conoscenze sulla biodiversità del suolo“, pubblicato in data odierna in occasione della Giornata mondiale del suolo, che si celebra il 5 dicembre.

Sebbene la perdita di biodiversità figuri tra i problemi prioritari di rilevanza mondiale, la biodiversità del suolo non riceve l’attenzione che merita; per tale ragione, secondo il rapporto, si dovrebbe tenerne pienamente conto quando si pianificano interventi per lo sviluppo sostenibile.

“La biodiversità del suolo e una gestione sostenibile del suolo sono i presupposti per il conseguimento di numerosi Obiettivi di sviluppo sostenibile,” ha dichiarato il Vicedirettore Generale della FAO, Maria Helena Semedo. “È dunque necessario raccogliere dati e informazioni sulla biodiversità del suolo, a livello sia nazionale che globale, in modo da avere elementi per poter pianificare in maniera efficiente le strategie di gestione in un settore che rimane ancora poco conosciuto”.

“Ci auguriamo che il contenuto di questo rapporto possa facilitare una valutazione dello stato della biodiversità del suolo nell’ambito delle rilevazioni relative alla biodiversità effettuate a livello nazionale e regionale e dei rilievi pedologici di qualsiasi genere,” ha aggiunto.

I suoli sono uno dei principali serbatoi di biodiversità: è nel suolo, infatti, che è custodito più del 25 percento della diversità biologica mondiale. Al suolo, inoltre, è legato il ciclo di vita di oltre il 40 percento degli organismi viventi negli ecosistemi terrestri.

Il rapporto definisce ” biodiversità del suolo” sia la varietà di forme di vita che si sviluppano sotto la superficie del terreno, a partire da geni e specie fino alle comunità che essi formano, sia i complessi ecologici a cui tali varietà contribuiscono e appartengono, dai microhabitat del suolo a interi paesaggi. Tra queste forme di vita si annovera un ampio ventaglio di organismi, che vanno dagli organismi unicellulari e microscopici fino a invertebrati come nematodi, lombrichi, artropodi e i relativi stadi larvali, ma anche quei mammiferi, rettili e anfibi che trascorrono gran parte della loro vita sottoterra, oltre che una straordinaria varietà di alghe e funghi.

Le minacce alla biodiversità del suolo

I benefici che la biodiversità del suolo offre all’agricoltura e alla sicurezza alimentare sotto forma di servizi ecosistemici hanno un’importanza vitale.

I microrganismi del suolo, per esempio, trasformano i composti organici e inorganici rilasciando sostanze nutritive in una forma che le piante possono usare come fonte di nutrimento. Queste trasformazioni sono inoltre indispensabili per filtrare, degradare e sequestrare i contaminanti nell’acqua e nel suolo. La diversità dei suoli, infine, concorre a migliorare il controllo, la prevenzione o l’eliminazione di parassiti e organismi patogeni.

Tuttavia, il ruolo essenziale rivestito dalla biodiversità del suolo nel garantire sistemi agroalimentari sostenibili può essere minato dalle attività antropiche, dai cambiamenti climatici e dalle calamità naturali.

Una delle principali cause della perdita di biodiversità del suolo continua a essere rappresentata dallo sfruttamento eccessivo e dall’uso improprio di prodotti chimici per l’agricoltura, che ne riducono le potenzialità di essere utilizzata come risorsa per l’agricoltura sostenibile e la sicurezza alimentare.

Altre cause sono la deforestazione, l’urbanizzazione, l’agricoltura intensiva, la perdita di materia organica/carbonio organico nel suolo, il degrado della struttura del suolo, l’impermeabilizzazione del suolo, l’acidificazione del suolo, l’inquinamento, la salinizzazione, la sodicizzazione, gli incendi di incolto, l’erosione e gli smottamenti di terreno.

Il potenziale del suolo nella mitigazione dei cambiamenti climatici

Le soluzioni naturali che prevedono il coinvolgimento dei microrganismi del suolo possiedono un significativo potenziale in termini di mitigazione dei cambiamenti climatici. Tali microrganismi, infatti, concorrono al sequestro del carbonio e, quindi, alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. Parte delle emissioni di anidride carbonica di natura antropica può essere infatti assorbita dalle piante e immagazzinata nel suolo attraverso la decomposizione microbica, che permette la ritenzione del carbonio nel suolo per lunghi periodi di tempo.

Il rapporto rileva che le attività agricole rappresentano la principale fonte di emissione di anidride carbonica e protossido di azoto dal suolo, derivanti da un uso sproporzionato o improprio dei fertilizzanti.

Biodiversità del suolo e benessere umano

La biodiversità del suolo contribuisce a proteggere la salute umana, sia direttamente che indirettamente, attraverso la regolazione delle malattie e la produzione alimentare. Nella produzione di salsa di soia, formaggi, vini e altri alimenti e bevande ottenuti mediante fermentazione vengono tradizionalmente usati vari batteri e funghi del suolo. L’interazione tra apparato radicolare delle piante e biodiversità del suolo dà luogo alla produzione di sostanze chimiche, quali gli antiossidanti, che proteggono le piante stesse da parassiti e altri fattori di stress.

Quando consumiamo queste piante, gli antiossidanti stimolano il nostro sistema immunitario e contribuiscono alla regolazione ormonale. I microrganismi del suolo possono aiutare a prevenire sia malattie infiammatorie croniche tra cui allergie, asma, patologie autoimmuni, malattie infiammatorie croniche intestinali, sia la depressione.

Infine, sin dall’inizio del 1900, molti farmaci e vaccini sono stati creati utilizzando organismi del suolo, a partire da noti antibiotici quali la penicillina fino alla bleomicina, un medicinale impiegato nel trattamento del cancro, e all’amfotericina, indicata nella cura delle micosi. Alla luce del crescente numero di patologie causate da microrganismi resistenti, la biodiversità del suolo ha l’enorme potenziale di fornire nuove risorse medicinali per combattere tali malattie.

Prospettive future

In generale, mancano dati dettagliati, politiche e azioni in materia di biodiversità del suolo a livello locale, nazionale, regionale e mondiale. Il rapporto evidenzia il bisogno di promuovere il cambiamento di prospettiva necessario per affiancare gli indicatori biologici della salute del suolo agli indicatori fisici e chimici.

Per comprendere meglio le minacce che gravano sulla diversità del suolo e attuare politiche e norme pertinenti è fondamentale investire nella realizzazione di valutazioni armonizzate della biodiversità del suolo in tutto il mondo, standardizzare protocolli di campionatura e analisi che consentano la raccolta di grandi serie di dati comparabili e promuovere l’uso di strumenti di monitoraggio efficienti per registrare le variazioni della biodiversità del suolo.

Sempre secondo il rapporto, l’adozione di pratiche di gestione del suolo sostenibili da parte degli agricoltori, come premessa indispensabile per la conservazione della biodiversità del suolo, continua a essere limitata in ragione della mancanza di assistenza tecnica e dell’assenza di incentivi e di ambienti propizi, e pertanto deve essere caldeggiata.

La pubblicazione sottolinea altresì l’urgenza di promuovere l’uso di tecnologie innovative nella gestione del suolo. Per esempio, le nuove tecniche molecolari che sfruttano il sequenziamento molecolare di prossima generazione consentono di comprendere meglio gli organismi del suolo e gli effetti che essi possono avere sui sistemi colturali ad essi associati.

Ne consegue che una misura di primaria importanza per contribuire alla salute dell’uomo, delle piante e del suolo consisterebbe nel promuovere l’istruzione e il rafforzamento delle capacità di adottare strumenti innovativi.

Le principali risultanze del rapporto sono state rese note oggi alle 13.00 (ora di Roma) in occasione della cerimonia virtuale della Giornata mondiale del suolo. Nel corso dell’evento, il Premio mondiale per il suolo Glinka 2020 è stato conferito a Luca Montanarella, ingegnere agronomo e storico attivista in materia di consumo di suolo, mentre il Premio della Giornata mondiale del suolo Re Bhumibol è stato consegnato al Consiglio indiano della ricerca agricola (ICAR). Infine, nella consapevolezza che non è possibile gestire qualcosa che sfugge alla nostra conoscenza, la cerimonia ha visto il varo del Sistema di informazione armeno sul suolo. La registrazione dell’evento è disponibile qui.