Oggi, 18 dicembre, è la Giornata internazionale delle persone migranti e mai come oggi le persone che lasciano le proprie case per motivi economici o per sopravvivenza stanno subendo attacchi e criminalizzazione. Proprio il Paese che si è fondato sul contributo delle persone migranti è diventato una trappola, anche per chi ci risiede da tempo. Parliamo degli Stati Uniti d’America del presidente Trump.

Norme sempre più stringenti, politiche discriminatorie e detenzioni di massa sono la nuova realtà delle persone che vedevano gli Usa come la “terra delle opportunità”, mentre il presidente Trump si vanta in televisione delle violazioni dei diritti umani che avvengono sotto la sua amministrazione. In una nostra nuova ricerca abbiamo indagato sui centri di detenzione per persone migranti Everglades Detention Facility (tristemente noto come “Alligator Alcatraz”) e Krome North Service Processing Center.

Sovraffollamento, condizioni inumane e insalubri, come l’assenza di servizi igienici adeguati o la mancata fornitura di medicinali, ma anche episodi di violenza e maltrattamenti: ecco cosa abbiamo scoperto. Da ottobre dell’anno scorso 24 persone sono morte nei centri diretti dall’Ice, l’agenzia federale per l’immigrazione. E tutto questo ha un costo altissimo: solo “Alligator Alcatraz” costa 450 milioni di dollari l’anno in un Paese in cui i servizi essenziali vengono tagliati.

Negli Usa sempre più persone devono fare i conti con una realtà molto dura. Ad esempio in Florida ci sono state persone arrestate per sbaglio, è stata introdotta la profilazione razziale e la paura di massa è dilagata. Per evitare di finire in questo buco nero dei diritti umani molte persone non vanno più a scuola e persino negli ospedali.

Italia, non restare in silenzio: ferma insieme a noi tutto questo!

FIRMA L’APPELLO