Dopo più di due anni e mezzo ha riaperto le porte il Centro pediatrico di EMERGENCY in Sudan a Mayo chiuso nell’aprile 2023 dopo l’inizio della guerra a causa delle mancate condizioni di sicurezza per staff e pazienti. Già nei primi giorni di apertura sono stati ricevuti in media tra i settanta e i novanta bambini al giorno. Tra loro anche malnutriti: tutti portano le conseguenze della guerra sulla loro pelle.
“Quando ad aprile 2023 in Sudan è iniziata la guerra il campo profughi di Mayo, 20 chilometri da Khartoum e centinaia di migliaia di abitanti, è stato colpito duramente da attacchi che lo rendevano privo delle condizioni di sicurezza necessarie a portare avanti la nostra attività – spiega Matteo D’Alonzo, direttore programma EMERGENCY in Sudan –. Per ovviare alla chiusura dell’ambulatorio di Mayo e andare incontro ai bisogno emersi durante questi due anni di conflitto siamo riusciti comunque a portare avanti le cure per i pazienti pediatrici aprendo un Centro pediatrico nello stesso compound del Centro Salam di cardiochirurgia nel quartiere di Soba, zona sud di Khartoum, che continua la sua attività con flussi di settanta pazienti al giorno, ma ora che la situazione è più tranquilla siamo felici di poter ricevere i bambini in un luogo più vicino a dove vivono. Nei primi giorni di apertura abbiamo ricevuto oltre duecento minori, segno che era fondamentale un altro intervento a favore della popolazione pediatrica, la più colpita dal conflitto”.
Al momento sono impiegati nella clinica cinque infermieri, un pediatra, un medical officer, due tecnici di laboratorio, due farmaciste, quattro addetti alle pulizie. Alcuni di loro lavoravano in clinica prima che fosse chiusa nel 2023. La clinica di Mayo fornirà cure gratuite ai bambini fino ai 14 anni di età, un programma di assistenza prenatale e screening per la malnutrizione, un programma di vaccinazioni, servizio di ostetricia per visitare le donne incinte, seguirne la gravidanza e offrire consulenze per la pianificazione familiare. I casi che necessiteranno di ricovero, inoltre, verranno riferiti al Centro pediatrico all’interno del Centro Salam, dove è presente un reparto che può ospitare fino a sedici pazienti ricoverati.
“Degli oltre duecento bambini visitati in questi giorni, un quarto presentavano condizioni critiche e sono dovuti passare in osservazione – racconta Denu Fedaku, pediatra di EMERGENCY a Mayo –. Tra le diagnosi più frequenti: malnutrizione acuta, patologie respiratorie, anemia falciforme, malaria. Tra i primi piccoli pazienti un bambino di sei anni gravemente malnutrito e con sospetta tubercolosi. Qui, inoltre, vediamo che anche le mamme sono malnutrite: il poco cibo che hanno, quando c’è, lo danno ai loro bambini.”
Secondo l’ultima fotografia scattata dall’Integrated Food Security Phase Classification (IPC)[1] l’85% della popolazione sudanese si trova tra la seconda e la quarta fase di insicurezza alimentare su cinque, con una situazione che si aggrava nella regione del Darfur.
La fame e la malnutrizione erano già a livelli record prima dei combattimenti, ora 26 milioni di persone – metà della popolazione – si trovano ad affrontare livelli elevati di insicurezza alimentare acuta. Al momento il Sudan è tra i primi quattro paesi al mondo con più alto livello di insicurezza alimentare, e il primo nell’Africa orientale, con una stima di 3,7 milioni di bambini di età compresa tra 6 e 59 mesi e un milione di donne incinte e che allattano gravemente malnutrite. Si stima che nel 2025 circa 3.2 milioni di bambini di età inferiore ai cinque anni abbiano sofferto di malnutrizione acuta.[2]
“Nella seconda fase dell’apertura, a gennaio, attiveremo un secondo ambulatorio, un servizio di salute sessuale e riproduttiva, un programma di nutrizione clinica per i bambini sotto i 5 anni. – conclude D’Alonzo –. I bisogni sono tanti e siamo pronti a riattivare gradualmente tutte le attività per tornare a pieno regime, con la differenza che ora la popolazione di Mayo è aumentata notevolmente. Dobbiamo ringraziare i nostri colleghi sudanesi che hanno reso possibile la ripartenza e che da più di due anni e mezzo di consentono di restare qui e mandare avanti tutti i nostri centri nel Paese.”
EMERGENCY è presente in Sudan dal 2004, e non ha mai lasciato il Paese dall’inizio del conflitto. Attualmente è presente a Khartoum con il Centro Salam di cardiochirurgia e con un ambulatorio e un reparto pediatrico; con un centro pediatrico a Port Sudan, nello stato del Mar Rosso. A Nyala, in Sud Darfur con un centro pediatrico; ad Atbara nel nord-est del Paese, a Kassala, vicino al confine con l’Eritrea, e a Gedaref, a sud-est con degli ambulatori cardiologici.
[1] IPC, Sudan: Acute Food Insecurity Situation for September 2025 and Projections for October 2025 – January 2026 and for February – May 2026, https://www.ipcinfo.org/ipc- country-analysis/details-map/ en/c/1159787/?iso3=SDN
[2] UNICEF, Generational crisis looms in Sudan, https://www.unicef.org/sudan/ stories/generational-crisis- looms sudan#:~:text=Some%203.2% 20million%20children%20under, life%2Dthreatening%20form% 20of%20malnutrition.










