Ieri mattina, sabato 13 dicembre, presso l’Ambasciata di Palestina a Roma, Moni Ovadia, conosciuto attore e attivista, ha ricevuto dalle mani del Presidente dell’ANP, Abu Mazen, la cittadinanza palestinese honoris causa a riconoscimento del suo imperituro impegno nella difesa dei diritti del popolo palestinese.
Un onore grandissimo che Moni ha accolto con grande felicità e commozione. Salutando Abu Mazen, Moni gli ha detto: “Io mi sento profondamente palestinese anche se sono ebreo, perché come ebreo so che il mio dovere è stare con gli oppressi”. Nel suo discorso di ringraziamento, Moni ha voluto sottolineare quanto il suo essere ebreo abbia significato nella sua lotta per la libertà e l’autodeterminazione di un popolo che ha definito “il più solo al mondo”, sostenendo che la vera essenza dell’ebraismo è il rispetto profondo delle diversità, l’accoglienza dell’altro e il rifiuto del nazionalismo e dell’idolatria della terra. Moni ha poi specificato: “Il sionismo è il suicidio di Israele e la distruzione del grande pensiero etico millenario”.
A margine del sul incontro con Abu Mazen, Moni Ovadia ha inoltre dichiarato: “Sono solo un libero cittadino, ma credo che la liberazione del popolo palestinese e i suoi pieni diritti siano un valore che riguarda tutti. Io, da ebreo, mi sento profondamente palestinese: come ricordava Marek Edelman, un ebreo deve stare con gli oppressi. Quella dei palestinesi è una delle più gravi ingiustizie della modernità. Se non contribuiremo alla loro piena dignità e ai loro diritti, saremo giudicati dalle generazioni future. Io non voglio che sputino sulla mia tomba”.
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