Il Partito Comunista della Moldavia ha presentato una denuncia pubblica nella quale si porta in evidenza, come già fatto da altri osservatori, che in Moldavia, adesso capitalista, il governo del Partito d’Azione e Solidarietà (PAS, di destra, di orientamento europeista, pro-NATO e guidato dalla Presidente Maia Sandu) ha predisposto una legge con cui sottoporre a controllo i contenuti pubblicati su internet. L’obiettivo è mettere sotto controllo l’opposizione politica e sociale, l’informazione e la controinformazione, prevedendo anche pesanti sanzioni.
Con il pretesto di “combattere le fake news”, il governo del PAS vuole controllare l’intero Internet.
Il governo sta redigendo una nuova legge per la stampa online che consegnerà il controllo dei contenuti internet al Consiglio Audiovisivo, un organismo da tempo accusato di dipendenza politica.
Formalmente, è una protezione contro la disinformazione, ma in realtà si concretizza con la possibilità di bloccare siti web, multare giornalisti e limitare qualsiasi opinione scomoda.
In precedenza, le autorità avevano già tentato di bloccare siti web senza una decisione del tribunale, chiudere i canali Telegram e stavano considerando il divieto di TikTok e altre piattaforme.
Ora tutte queste idee sono combinate in un meccanismo di controllo su larga scala. Non c’è mai stata una censura simile in Moldavia. Sotto gli slogan della “sicurezza”, le autorità ricevono uno strumento di protezione da una sola cosa: dalle critiche.










