Da oggi accanto alle bandiere della città, italiana ed europea a Bologna viene affissa la bandiera arcobaleno emblematica della pace dal 1961, quando venne ideata da Aldo Capitini per la prima Marcia PerugiAssisi.

“La Marcia del 1° gennaio è un’occasione importante per affermare pubblicamente l’impegno della città di Bologna per una soluzione diplomatica dei conflitti – ha dichiarato oggi, 23 dicembre, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore – Faccio mio l’appello, votato ieri dal Consiglio comunale, per chiamare la cittadinanza alla 10ª Marcia della Pace e dell’Accoglienza, prevista per il 1° gennaio 2026, insieme alle associazioni promotrici. Credo che l’attuale situazione internazionale, caratterizzata da una crescente instabilità geopolitica e da conflitti aperti in diversi contesti del mondo, richieda l’attenzione di tutte le città e l’impegno contro la proliferazione delle armi, per il rafforzamento delle istituzioni internazionali, in primo luogo l’Unione Europea e le Nazioni Unite, e per il sostegno ai percorsi di pace locali, nazionali e internazionali. Anche per questo ho voluto che in questi giorni, sui manifesti digitali della città, comparissero assieme la bandiera della pace e quella dell’Europa”.

Bandiera della pace, 1961 – Fondazione Centro Studi Aldo Capitini, Perugia / Fondazione Imago Mundi: “La bandiera della pace qui esposta è l’unico esemplare ancora esistente fra tutte quelle fatte cucire da Aldo Capitini, fondatore del movimento nonviolento, per la prima Marcia della Pace da Perugia ad Assisi tenutasi il 24 settembre 1961. Da allora queste sette strisce colorate che ricalcano lo spettro cromatico dell’arcobaleno, sono state riconosciute come il simbolo universale della pace. Si può far risalire l’origine delle bandiere multicolore alle marce del movimento operaio e dei Partigiani della Pace già negli anni Cinquanta, quando la pace e la solidarietà fra popoli erano considerati valori fondanti. Questi movimenti presero ispirazione dalla World Peace Flag composta da sette colori e dal pianeta terra sullo sfondo di un cielo stellato, ideata dal pastore metodista statunitense James Van Kirk nel 1912. Capitini raccolse l’eredità storica di questo simbolo e ne definì l’aspetto attuale assieme a Maria Francesca Siciliani, giovane figlia di una coppia di amici, che acquistò e cucì le stoffe assieme alle altre donne del comitato. Al termine della marcia Capitini regalò alla ragazza la bandiera, bandiera che ancora oggi è custodita a Perugia e che viene esposta in via eccezionale in questa mostra” – https://fondazioneimagomundi.org/artista/prima-bandiera-della-pace/

1° gennaio 2026 – Dalla parte delle vittime, disarmati e disarmanti

Il tema della Marcia della Pace e dell’Accoglienza nel 2026 è ispirato a quello della Giornata mondiale della pace che viene celebrata il 1° gennaio dal 1968 e quest’anno all’insegna del titolo del messaggio di Leone XIV per l’occasione – La pace sia con tutti voi: verso una pace “disarmata e disarmante”.

La manifestazione è coordinata dalla rete degli “artigiani di Pace” – Portico della Pace di Bologna e coinvolge numerose associazioni e aggregazioni cittadine.

Alla decima edizione, nel 2026 viene promossa con i patrocini del Comune e della Città Metropolitana di Bologna, della Regione Emilia-Romagna e di Alma Mater / Università degli Studi di Bologna e con il sostegno di Banca Etica e Coop / Alleanza 3.0.

Al concentramento, in piazza VIII Agosto alle 14:45 e all’arrivo, in piazza del Nettuno alle 15:30, sono proposti gli interventi di rappresentanti della città e delle sue comunità religiose e laiche, tra cui il Sindaco e il cardinale Matteo Zuppi, delle vittime delle guerre, di alcuni volontari e obiettori alla guerra, di un imam e un rabbino insieme e di Alessandro Bergonzoni.

 

La MARCIA DELLA PACE E DELL’ACCOGLIENZA nella mappa di iniziative periodicamente e continuativamente praticate in Italia.