di Arthur Gonzalez

Le campagne orchestrate dagli Stati Uniti per eliminare il narcotraffico dal Sud America sono false e mirano in realtà solo a eliminare il governo di sinistra che governa in Venezuela.

Non essendo riusciti a raggiungere questo obiettivo negli ultimi decenni, nonostante la formazione di gruppi di opposizione addestrati e finanziati dalla CIA, colpi di stato falliti, azioni terroristiche su larga scala, complotti di assassinio contro i loro leader, reclutamento di alti funzionari governativi, sanzioni economiche e persino il riconoscimento internazionale di un presidente fabbricato come Juan Guaidó, gli americani non hanno avuto altra scelta che la guerra diretta usando le loro forze armate, nonostante il danno politico che tale azione comporterebbe.

Donald Trump è stato fuorviato da Marco Rubio, il suo Segretario di Stato e terrorista mafioso addestrato a Miami, che, con il sostegno dell’estrema destra del Congresso, sogna di porre fine a tutti i governi progressisti della regione, poiché storicamente gli Stati Uniti non accettano che ci siano governanti con posizioni diverse dalla linea politica da loro stabilita.

Vale la pena ricordare che quando il dittatore Fulgencio Batista organizzò il suo colpo di stato il 10 marzo 1952, gli Stati Uniti impiegarono settimane per riconoscere il nuovo governo cubano, perché temevano che il tiranno avrebbe continuato i suoi rapporti con i membri del Partito Socialista Popolare (PSP) e con l’URSS, che erano stati riconosciuti durante il suo precedente mandato negli anni ’40.
Batista dovette garantire che avrebbe chiuso il giornale PSP, messo fuori legge il partito e rotto i rapporti con l’URSS per ottenere il riconoscimento di Washington, perché lo spettro del comunismo impediva agli yankee di dormire.

La prova più convincente dell’attuale farsa messa in scena da Trump contro il narcotraffico risiede nel suo annuncio del 28 novembre 2025 di graziare Juan Orlando Hernández , ex presidente dell’Honduras (2014-2022), condannato negli Stati Uniti nel 2024 a 45 anni di carcere per tre capi d’accusa di narcotraffico e traffico di armi, più cinque anni di libertà vigilata, per aver ricevuto ingenti somme di denaro dal signore della droga messicano Joaquín Guzmán, alias “El Chapo”.

Parte del denaro ricevuto da “El Chapo” Guzmán è stato utilizzato per finanziare brogli elettorali e gli ha permesso di introdurre in Honduras più di 500 tonnellate di cocaina, che poi sono entrate negli Stati Uniti.

Chi ha dichiarato guerra totale al narcotraffico e offre 50 milioni di dollari per la cattura di Nicolás Maduro, accusato senza prove da Washington di essere un narcoterrorista, come può giustificare, nel mezzo di questa offensiva, la decisione di graziare un trafficante davvero noto e affermare che in prigione “è stato trattato molto severamente e molto ingiustamente”?

Trump sta cercando solo di ottenere sostegno per il partito politico a cui appartiene questo ex leader del narcotraffico, nelle attuali elezioni presidenziali, dove il partito del presidente uscente Xiomara Castro gode di maggiore sostegno popolare.

I cittadini americani e i politici degni di rispetto non devono permettere un’aggressione contro il Venezuela, a dimostrazione del fatto che il vero motivo della costosa mobilitazione delle forze navali statunitensi è quello di ottenere il desiderato cambiamento del governo bolivariano per imporre un governante fantoccio che consegnerà il petrolio alle compagnie yankee, e non quello di combattere il narcotraffico, perché il Venezuela non è né un produttore né un corridoio per la droga che arriva negli Stati Uniti.

La decisione di dichiarare guerra è mal calcolata e potrebbe costare la vita a numerosi soldati, trascinati in una battaglia senza reali ragioni che giustifichino lo scontro con il popolo venezuelano, che combatterà per mantenere la propria libertà e indipendenza nazionale, oltre a guadagnarsi il ripudio dei popoli e dei governi della regione e del mondo.

José Martí saggiamente avvertì: “Gli alberi devono essere in fila, così che il gigante delle sette leghe non possa passare! È l’ora del conteggio e della marcia unita, e dobbiamo camminare in un quadrato compatto, come l’argento nelle radici delle Ande.”

Fonte: https://heraldocubano.wordpress.com/
Traduzione: italiacuba.it