Mari mari kom pu lamgen ka pu peñi, mari mari kom pu che.

Muleayiñ Puelwilli mapu mew

Xipay ñeayiñ dungun.

Saluti a tutti i fratelli e le sorelle, a tutte le persone.

Da Puel willi mapu, (sotto l’amministrazione dello Stato argentino) Patagonia Meridionale, dichiariamo:

Negli ultimi due anni la persecuzione e la criminalizzazione  contro il nostro popolo-nazione mapuche si è intensificata. La dittatura razzista cammina senza titubare verso l’apartheid, privandoci di tutti i nostri diritti, cercando di strapparci dai nostri territori. Ha portato avanti processi farsa, basati su menzogne e propaganda razzista per ottenere consenso sociale alle loro politiche segregazioniste. L’Argentina è una società razzista,  questo Stato è stato fondato su un genocidio contro i popoli indigeni, nel corso della storia non c’è stato un governo che abbia condannato le politiche militari di sterminio. L’impunità genera il ripetersi degli atti, ora in Argentina le politiche di morte non solo minacciano la vita dei Mapuche, ma anche quella di tutti gli altri.

VENGONO PER APPROPRIARSI DELL’ACQUA.

Gli accordi segreti con Mekorot, portati avanti dal governo Milei e sostenuti da dodici governatori locali, mirano a dare il  controllo dell’acqua a questa azienda israeliana, accusata di apartheid idrica in Palestina. In altre parole, metteranno nelle mani dei perpretatori di un genocidio il diritto all’acqua: chi controlla l’acqua controllerà la vita. Ora stanno attaccando anche i ghiacciai. I ghiacciai non sono rinnovabili, quelli che scompariranno non torneranno ad esistere mai più. In un’epoca in cui la crisi climatica sta generando il riscaldamento globale più temibile della storia, i ghiacciai sono un fattore fondamentale per la regolazione della temperatura del pianeta. Distruggere i ghiacciai affinché le compagnie minerarie ottengano profitti, offrendo alle popolazioni povertà, inquinamento e morte, è una decisione tipica di uno Stato terrorista.

Questi sono i veri motivi dietro gli sgomberi che patisce il nostro popolo. I prigionieri politici mapuche, le violente e sproporzionate irruzioni come quella dell’11 febbraio nella provincia di Chubut, gli arresti arbitrari di persone innocenti, l’omicidio di Rafael Nawel ed Elias Cayicol, l’accusa di terrorismo contro il popolo mapuche, tutto questo è uno scenario orchestrato per facilitare la loro avanzata mortifera contro la natura. Il popolo mapuche è un tutt’uno con la terra e come popolo della terra difenderemo la vita  di fronte a questa avanzata vorace del sistema terricida.

Per questo motivo oggi, 9 dicembre 2025, ci presentiamo alla procura della città di Esquel, Chubut. Consapevoli che l’apparato legale è diventato uno strumento repressivo e giustificatorio di politiche assassine. In questo momento storico, l’unica paura che abbiamo è quella di non riuscire a evitare queste aberrazioni.

 Chiediamo:

1- Che venga dichiarata la nullità del caso “Mirantes…”, un caso inventato per coprire i veri autori degli incendi in Patagonia.

2- La restituzione di tutti gli oggetti sequestrati e rubati dalle forze di polizia quel giorno.

3- Che venga dichiarata l’assoluta inibizione dell’uso del nostro DNA.

Più di 60 persone, in quelle 12 perquisizioni, sono state costrette a sottoporsi al prelievo di campioni. Questo non solo è illegale, ma è anche condannato dai trattati e dagli accordi internazionali.

4- Riconoscimento del territorio del Lof Catriman-Colihueque, che venga disattivata la risoluzione dell’IAC (Istituto Autarchico di Colonizzazione e Promozione Rurale).

5- Esigiamo la smilitarizzazione dei nostri territori.

6- Riconoscimento, rispetto e applicazione dei diritti indigeni.

7- Restituzione dei territori sgomberati al pu lof mapuche.

8- Esprimiamo solidarietà ai popoli indigeni  in lotta e al popolo di Mendoza, uniamo la nostra voce in un forte grido: Amunge Fewla Mekorot!! Fuori Mekorot!

Ci opponiamo con determinazione all’abrogazione della Legge sui Ghiacciai e chiediamo all’Argentina e a tutti i popoli indigeni: coraggio, determinazione e unità per proteggere la vita, perché se non è ora, quando?

I ghiacciai NON si toccano!

 

Tribunale di Esquel, Chubut, 9 dicembre 2025