“Che cos’è il fascismo? È un camuffamento, si nutre di paura, risponde alla paura con la violenza”: la voce di Ottavia Piccolo narra la vicenda esistenziale e politica di Giacomo Matteotti e spiega l’ascesa di un fenomeno che non cessa di essere attuale.
L’intensa interpretazione dell’attrice non è un monologo, bensì un dialogo costante con I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, che intorno lei si muovono, l’accompagnano, l’abbracciano.
Un abile intreccio di parole, scritte da Stefano Massini, musica, firmata da Enrico Fink, e immagini, nei video realizzati da Raffaella Rivi, che danno luce e consistenza alle frasi più significative, composto dalla regia di Sandra Mangini, Matteotti – Anatomia di un fascismo è uno spettacolo che guarda al passato per meglio comprendere il presente, non solo attraverso le lenti della storia, ma con un appassionato ritratto di un uomo dal sangue caldo che qualcuno aveva soprannominato ‘Tempesta’.
Ripercorre l’ascesa e l’affermazione di quel fenomeno eversivo che Matteotti seppe comprendere, fin dall’inizio, in tutta la sua estrema gravità, a differenza di molti che non videro o non vollero vedere. Il pericolo più grande, la malattia che fa morire un uomo è quella che non senti crescere.
Matteotti li riconobbe: quelli che al caffè dietro il Duomo, a Ferrara, ordinavano il “celibano” perché non lo sapevano che “cherry-brandy” è inglese; quelli che dicevano di riportare ordine nel disordine, perché il fascismo ha assoluto bisogno di sentirsi in pericolo, di attaccare per non essere attaccato; quelli che, d’un tratto, sfilarono in migliaia dietro al Contessino Italo Balbo e si presero l’Italia intera.
L’oppositore, il pacifista, lo studioso, l’amministratore, il riformista, il visionario Giacomo Matteotti prese la parola, pubblicamente e instancabilmente, nei suoi molti scritti e nei suoi tantissimi discorsi: una parola chiara, veritiera, fondata sui fatti, indiscutibile. Una parola che smaschera. Perciò fu ucciso, all’età di 39 anni.
“La persistenza di questo stesso fenomeno, nel tempo e nello spazio, in forme vecchie e nuove, ci porta a considerare quanto sia indispensabile, oggi più che mai, occuparsi della cosa pubblica, del bene pubblico, guidati da un pensiero costruttivo, legalitario, partecipativo, paritario, realistico, competente, attraverso atti e parole chiare, come quelle di Giacomo Matteotti e di sua moglie Velia”, spiega la regista, Sandra Mangini.
Lo spettacolo è prodotto da Argot Produzioni e Officine della Cultura in coproduzione con Fondazione Sipario Toscana Onlus – La città del Teatro, Teatro delle Briciole – Solares Fondazione delle Arti e Teatro Stabile dell’Umbria con il contributo del Ministero della Cultura e della Regione Toscana.
Nasce da un testo di Stefano Massini, per la regia di Sandra Mangini, con i video di Raffaella Rivi e le musiche di Enrico Fink. La scena è di Federico Pian, le luci sono di Paolo Pollo Rodighiero, i costumi di Lauretta Salvagnin. Il vestito di Ottavia Piccolo è realizzato da La sartoria – Castelmonte onlus, il tecnico delle luci è Emilio Bucci. Il coordinamento tecnico è di Paolo Bracciali, l’organizzazione di Stefania Sandroni e in amministrazione c’è Rossana Zurli. Il fonico è Vanni Bartolini e il macchinista Lucia Baricci.
Ottavia Piccolo è la voce narrante e protagonista.
I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo sono: Massimiliano Dragoni (hammer dulcimer e percussioni), Luca Roccia Baldini (basso), Massimo Ferri (chitarra), Gianni Micheli (clarinetto e basso), Mariel Tahiraj (violino), Enrico Fink (flauto ed ewi).
MATTEOTTI – ANATOMIA DI UN FASCISMO, la cui rappresentazione ha durata di 70 minuti, debutta a Roma, dove è in scena al Teatro Vittoria dal 25 al 30 novembre, e poi viene proposto in molte città italiane.
A Roma – Teatro Vittoria (biglietti):
- martedì 25 novembre: ore 21
- mercoledì 26 novembre: ore 17
- giovedì 27 novembre: ore 21
- venerdì 28 novembre: ore 21
- sabato 29 novembre: ore 21
- domenica 30 novembre: ore 17,30
prossime date
2025
- 3 dicembre : Gallarate – Centro Culturale del Teatro delle Arti
- 4 dicembre : Varzo – Teatro Alveare
- 5 dicembre : Concordia – Teatro del Popolo
- 6 dicembre : Modigliana – Teatro dei Sozofili
- 8 dicembre : Parma – Teatro del Cerchio
- 9 dicembre : Mondovì – Teatro Baretti
- 10 dicembre : Ciriè – Teatro Magnetti
2026
- 13 gennaio : Tortona – Teatro Civico
- 14 gennaio : Omegna – Teatro Sociale
- 15 gennaio : Ivrea – Teatro G. Giacosa
- 16 gennaio : Savigliano – Teatro Milanollo
- 27 gennaio : Ferrara – Teatro Comunale
- 28 gennaio : Stradella – Teatro Sociale
- 29 gennaio : Pinerolo – Teatro Sociale
- 4 febbraio : Alghero – Teatro Civico
- 5 febbraio : Tempio Pausania – Teatro del Carmine
- 4 marzo : Udine – Teatro Nuovo Giovanni da Udine
- 5 marzo : Camponogara (Venezia) – Teatro Comunale Dario Fo
- 6 marzo : Mercato Saraceno – Teatro Dolcini
- 21 marzo : Polistena – Auditorium Comunale
- 22 marzo : Filadelfia – Auditorium Comunale Filadelfia
- 25 marzo : Livorno – Teatro Goldoni
- dal 26 al 29 marzo : Ravenna – Teatro di Tradizione Dante Alighieri
- 15 aprile : Rosignano – Teatro Solvay
- dal 16 al 18 aprile : Firenze – Teatro della Pergola
- 19 aprile : Narni – Teatro Comunale Giuseppe Manini
- 23 aprile : San Stino di Livenza – Teatro R. Pascutto










