Un rodato tam tam che attraversa scuole superiori, università e comitati dei quartieri periferici e popolari ha portato nuovamente in piazza una fetta di popolo di Roma che esprime un sentimento di orrore per quanto accade in Palestina, ma anche di solidarietà con la popolazione martoriata e allo stremo di Gaza e della Cisgiordania, ormai sotto attacco dei coloni spalleggiati dall’esercito, autore impunito del genocidio in corso.
Un corteo improvvisato nel giro di poche ore, appena appreso il nuovo atto di vera e propria pirateria ai danni degli attivisti della Freedom Flotilla che ha nuovamente tentato di forzare il blocco illegale, sostituendosi al doveroso e necessario intervento dei Caschi Blu dell’Onu per aprire i varchi che impediscono via terra e via mare l’accesso di migliaia di camion fermi ai valichi. Il veto degli Stati Uniti impedisce ogni risoluzione coerente con il ripristino della legalità internazionale, di cui l’intero Occidente, salvo rare eccezioni come quella della Spagna, ha fatto ormai apertamente strame, sia con le parole e sia con gli aiuti militari, indispensabili per proseguire la politica genocidaria, che ormai è a tutti chiaro non è solo di Israele, la punta avanzata della nazificazione della classe dirigente politica ed economica dei nostri Paesi che si autoproclamano liberi e democratici.
Il popolo scende in piazza perché avverte un legame profondo tra la propria condizione di una vita impoverita, precarizzata e umiliata e ciò che accade a Gaza: le nostre vite per lorsignori sono sacrificabili sull’altare del profitto e del privilegio. Le oltre ventimila persone che hanno per l’ennesima volta attraversato Roma, dal Colosseo a Piramide, oltre ai consueti slogan di appoggio alla liberazione della Palestina chiedevano le immediate dimissioni di un governo antipopolare e complice se non mandante del genocidio. L’unità trovata dalla Cgil all’Usb, soprattutto grazie ai comitati di base unitari, ha reso inarrestabile questo movimento che chiede ed esige la liberazione della Palestina e dell’Italia dai fascisti, in nome di una politica che metta senza ipocrisie e nei fatti al centro di ogni decisione politica ed economica la dignità e i diritti di tutti gli esseri umani.












