Il governo italiano continua a evitare di impegnarsi pienamente per riportare a casa i propri concittadini, rapiti illegalmente in mezzo al Mediterraneo durante un’operazione di pirateria militare condotta dall’esercito di occupazione israeliano.
A oltre due giorni dal sequestro della nave ospedale Conscience e delle imbarcazioni della Thousand Madleens to Gaza, non garantisce piena tutela consolare e l’effettivo rientro sicuro dei cittadini italiani coinvolti.
Ancora una volta, il nostro governo dimostra una totale inadeguatezza rispetto al dovere di rappresentanza e di protezione dei propri cittadini, scegliendo di non farsi carico del rientro dei partecipanti italiani alla missione umanitaria della Freedom Flotilla, dopo il sequestro delle imbarcazioni e il rapimento e sequestro dei volontari.
La Freedom Flotilla Coalition si è assunta la responsabilità della difesa legale dei partecipanti — in collaborazione con lo staff di Adalah, che era già presente al porto di Ashdod ancor prima dell’arrivo delle navi. Le istituzioni italiane invece hanno preso tempo e non sono intervenute altrettanto tempestivamente in difesa di chi ha agito nel nome del diritto internazionale, della libertà dei popoli e dell’umanità.
È sconcertante constatare come lo stesso governo che ha messo a disposizione un volo di Stato per il trasferimento di un cittadino libico ricercato per torture e traffico di esseri umani, si rifiuti oggi di affrontare le spese necessarie per riportare a casa cittadini italiani impegnati in una missione di pace e solidarietà.
Questo doppio standard misura il livello di ipocrisia politica di un esecutivo che partecipa all’investimento di 800 miliardi di euro nella spesa militare europea, ma non trova la volontà di proteggere chi opera per la giustizia, la libertà e la dignità umana. È un atto di grave irresponsabilità istituzionale e una ferita morale per tutto il popolo italiano.
Freedom Flotilla Italia, insieme alle famiglie dei nostri connazionali, è impegnata a garantire il rientro sicuro dei volontari e a fornire il necessario sostegno umano e legale.
Ancora una volta è la società civile a dover intervenire dove le istituzioni mancano, a difendere i valori che esse sembrano aver dimenticato: libertà, solidarietà e rispetto dei diritti umani.
Il coordinatore della Freedom Flotilla Italia Zaher Darwish










