Comunicato diramato da USB Taranto oggi, 25 settembre 2025:

Il presidio al porto mercantile blocca la petroliera con il greggio destinato a Israele

La nave Seasalvia, diretta a Taranto per rifornirsi di 30mila tonnellate di greggio destinato all’aviazione militare israeliana, non entrerà in porto.
È questo il risultato del presidio organizzato ieri [24 settembre 2025] dall’USB e dai Cobas davanti al porto mercantile di Taranto, oltre che da tante altre realtà sociali che si sono autoconvocate nella stessa piazza con l’ obiettivo comune di fermare la nave e, con essa, la logistica di guerra che alimenta il massacro del popolo palestinese.
È stato il comandante della Capitaneria di porto di Taranto a riferire ai manifestanti l’annullamento delle autorizzazioni per l’attracco della nave comunicato dall’ENI, responsabile dell’area di ormeggio e delle operazioni di carico del greggio.
Resta ancora incerta la nuova destinazione della nave e il rischio che possa portare a termine altrove la propria missione.
Da questo punto di vista, sarà fondamentale tenere alta l’ attenzione a Taranto come in tutti gli altri porti e, in generale, negli snodi logistici del Paese.
È quanto avviene già da tempo sotto l’esempio dei portuali di Genova, Livorno, Ravenna che hanno indicato la strada per bloccare gli ingranaggi della complicità e da cui è partito il segnale per lo sciopero generale del 22 settembre scorso che ha visto centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici incrociare le braccia e manifestare insieme ad un intero popolo per fermare il genocidio, difendere la Global Sumud Flotilla e la sua missione di umanità e denunciare il sistema economico e politico che alimenta l’orrore.
Blocchiamo tutto è l’ impegno che abbiamo preso.
Anche Taranto ieri ha fatto la sua parte.
FONTI :
  • USB Taranto https://www.facebook.com/usb.taranto/posts/pfbid0ezx7PGpmfi4Mq8h4y1cCeVDN2JX1J7GFB3YA7uiqDdHjWi9QXNcapoqMnLH2CEEtl
  • A sostegno di “Taranto per la Palestina” Cobas e Usb chiedono un incontro alle istituzioni in vista dell’approdo di una petroliera che sarebbe destinata a imbarcare greggio per l’aviazione militare israeliana – Al porto di Taranto starebbe per approdare una petroliera, Seasalvia (della greca Thenamaris, la stessa compagnia oggetto di recente attentato a Vado Ligure), per l’imbarco di greggio destinato all’aviazione militare israeliana. Lo sostiene una nota firmata dal coordinatore provinciale della Confederazione Cobas Stasi Salvatore e da Francesco Marchese, dell’esecutivo dell’Unione Sindacale di Base di Taranto, con cui si chiede un incontro a Prefettura, Autorità di sistema portuale, Regione, Provincia e Comune “in ordine alla notizia appena appresa dell’arrivo previsto in data odierna nel porto di Taranto della nave petroliera Seasalvia, impiegata nella consegna di un carico di 30.000 tonnellate di greggio destinato all’aviazione militare israeliana”. Secondo i firmatari, che, come spiega Stasi si sono mossi sindacalmente per ragioni formali ma a sostegno del più ampio movimento asindacale e apolitico di Taranto per la Palestina, “si tratta, con ogni evidenza, di una fornitura ad uso bellico in favore di uno Stato coinvolto in operazioni di guerra e responsabile di gravi violazioni dei diritti umani che va impedita per ragioni umanitarie, di legittimità costituzionale e per concretizzare l’interruzione di ogni rapporto con lo Stato di Israele, già peraltro dichiarata da alcune delle istituzioni in indirizzo”. In parallelo alla richiesta, la nota ha comunicato la convocazione di un presidio “davanti all’ingresso del porto mercatile di Taranto”. Ipotizzabile il tentativo di bloccare l’approdo o quantomeno il carico della nave, che dovrebbe ripartire sabato (quando in provincia, a Grottaglie, è prevista un corteo diretto verso la sede locale di Leonardo per i suoi rapporti con Israele) e arrivare ad Haifa il 30 settembre. [Presidio in preparazione anche al porto di Taranto / SHIPPING ITALY – 24 SETTEMBRE 2025]